Pescara. “L’Assessore smemorato Paolucci ha dimenticato di completare in maniera corretta la frase ‘questi fondi potranno essere spesi’ con ‘grazie al lavoro dell’amministrazione precedente guidata da Gianni Chiodi’. Perché è questa la realtà: se l’Abruzzo potrà contare su 5 nuovi ospedali localizzati a Vasto, Lanciano, Avezzano, Giulianova e Sulmona ristrutturando il nosocomio di Penne, beneficiando di 371 milioni di euro di fondi pubblici, lo si deve solo ed esclusivamente a chi ha governato l’Abruzzo dal 2009 al 2014 ovvero al centrodestra’.
E’ quanto dichiarano in una nota i Consiglieri regionali del gruppo di Forza Italia.
“Queste risorse che finalmente il Ministero della Salute ha messo a disposizione della Regione – spiega Forza Italia – sono il frutto delle scelte operate dalla Giunta Chiodi ma Paolucci se ne vorrebbe prendere i meriti dimostrando scarsa onestà intellettuale. Non dobbiamo dimenticare che lo stesso assessore alla Sanità solo poco più di un anno fa, a proposito dei nuovi ospedali, parlava di “promesse elettorali” di Chiodi e denunciava che le nostra era una “riesumazione di metodi vecchi e clientelari”, mentre oggi, ipocritamente, si appunta sul petto questa medaglia. Chiodi e la sua Giunta hanno sempre detto quello che si stava facendo e i risultati si vedono concretamente.
E’ stato il governo regionale di centrodestra infatti a completare l’intero iter, cosiddetto M.E.x.A, propedeutico all’autorizzazione. Se ci sono stati dei ritardi lo si deve esclusivamente al fatto che il Nucleo di valutazione del Ministero, al quale spetta il compito di dare il via libera, era decaduto ed è stato appena ricostituito. Questo tra l’altro certifica non solo la correttezza delle procedure adottate ma anche il buon lavoro fatto per la Sanità con i conti in ordine ed elevati livelli assistenziali”.
“Ora – concludono i Consiglieri di opposizione – il Governo D’Alfonso si trova di fronte a un bivio: da una parte i fondi per i nuovi presidi ospedalieri e dall’altra la dichiarata volontà di aderire supinamente al Decreto Lorenzin. Come la mettiamo adesso? Attendiamo una risposta da Paolucci”.