Pescara. ‘La risposta che il governo ha dato all’interrogazione dell’On. Gianni Melilla (SEL) sulla petrolizzazione del nostro mare conferma che il nemico da battere non è una generica politica ma innanzitutto il Partito Democratico e il suo governo.
Ci sarebbe da fare una lunga disamina sulle dichiarazioni del governo e non mancheremo come movimenti No Ombrina di farla punto per punto.
E’ evidente che l’indignazione che ci ha portato a protestare a L’Aquila contro Renzi era più che fondata’. Lo afferma in una nota Maurizio Acerbo del Partito della Rifondazione Comunista.
‘Va anche ricordato che non è solo Renzi il problema ma l’intero PD perché anche anche Bersani e Prodi sono sostenitori della “strategia energetica nazionale” che individua l’Abruzzo come distretto minerario e solo Civati dissentì sul decreto Sblocca Italia.
Inoltre Ombrina è stata sbloccata durante il governo Monti quando Bersani era segretario.
Per fermare questo scempio c’è bisogno che siano utilizzati tutti gli spazi di battaglia anche istituzionale.
Oltre a referendum e legge di iniziativa popolare ritengo indispensabile anche approvare una legge regionale NoOmbrina istituendo un’area marina protetta aprendo un contenzioso costituzionale col governo dei petrolieri e delle multinazionali’, conclude Acerbo.
M5S presenta in Regione una risoluzione contro gli insediamenti petroliferi in mare
Il Gruppo del M5S ha depositato questa mattina all’Emiciclo una proposta di legge alle Camere, di iniziativa regionale, per l’abrogazione dell’articolo 35 del Decreto Sviluppo del 2012, quello che oggi consente l’installazione degli insediamenti petroliferi al largo delle coste abruzzesi, come Ombrina Mare. Contestualmente è stata depositata una risoluzione urgente che impegna la Giunta a presentare tempestivamente ricorso al Tar Lazio contro il decreto di compatibilità ambientale n.172 del 7 agosto scorso, che di fatto rappresenta il superamento di uno degli ultimi ostacoli all’iniziativa della Rockhopper. “Il M5S si batte contro la petrolizzazione con i fatti e non a parole – spiega Sara Marcozzi – all’interno del documento sono indicati anche 5 diversi motivi sui quali fondare il ricorso al tribunale amministrativo. Queste iniziative seguono gli atti politici del M5S già presentati e approvati nell’ultimo anno dal Consiglio, che hanno dato impulso anche al ricorso alla Corte Costituzionale contro il Decreto ‘Sblocca Italia’. A questo punto ci aspettiamo l’appoggio di tutti i Consiglieri regionali e di tutti i Parlamentari abruzzesi di ogni schieramento”.