Pescara. “Nessun articolo del nuovo regolamento per la gestione faunistico-venatoria degli ungulati prevede che si possano abbattere cervi e caprioli nella Regione Abruzzo. Il nuovo articolo 1-ter, che prevede la predisposizione di “piani di gestione dei cervidi”, al comma 2 fa esplicito riferimento a “specifiche strategie di gestione” che dovranno essere previste in detti piani di gestione subordinati, per la loro adozione, come da comma 4 dello stesso articolo, al parere dell’ISPRA”.
Lo ha dichiarato il Movimento 5 Stelle replicando a Maurizio Acerbo e alle associazioni ambientaliste: “L’ISPRA, ‘Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale’, dal canto suo, prevede tecniche di gestione degli animali selvatici non necessariamente cruente come l’abbattimento selettivo. Dunque, il nuovo regolamento, non prevedendo l’abbattimento di cervi e caprioli, non potrà che consentire tecniche alternative quali il trasferimento di capi in eccesso in altre zone oppure altre azioni non violente di intervento. Sono, quindi, prive di fondamento le accuse di aver permesso l’apertura della caccia a cervi e caprioli. Serietà e responsabilità per governare l’Abruzzo”.
Il Movimento 5 Stelle si propone come “forza politica di governo. Per questo affronta, sempre e in ogni occasione, con serietà e responsabilità le problematiche dei territori, senza trincerarsi in posizioni preconcette o ideologiche e senza chiudersi in una opposizione sterile fatta di solo “no”. Nessuno può mettere in discussione l’attenzione del Movimento 5 Stelle per le tematiche ambientali, men che meno esponenti di forze politiche residuali abituati a fare opposizione a vita e sempre pronti alla strumentalizzazione in cambio di un briciolo di visibilità. Sono decine le iniziative del MoVimento, ad ogni livello Istituzionale, per promuovere una società sostenibile, capace di conservare gli ecosistemi e preziose risorse naturali e non abbiamo mai accettato il compromesso di governare con chi questa terra la sta distruggedo, ad ogni grado delle istituzioni. Tuttavia, insieme alle istanze ambientaliste di cui il MoVimento si è sempre fatto portavoce, occorre dare voce ed attenzione anche alle istanze dei cittadini abruzzesi che si dedicano all’agricoltura e che subiscono danni da fauna selvatica. Tanto più che alcuni di essi si dedicano a colture di pregio, vanto della nostra Regione come, ad esempio, lo zafferano. Allo stesso tempo, in modo serio e responsabile, occorre porsi il problema della protezione dell’immenso patrimonio naturalistico e faunistico dell’Abruzzo, che non è solo biodiversità, necessaria per la conservazione di ecosistemi vitali anche per gli esseri umani, ma anche fonte di reddito per quegli Abruzzesi che hanno deciso di investire in un turismo sostenibile e innovativo. Rinunciare ad occuparsi della gestione della fauna in ecosistemi già compromessi da tempo, evitando di affrontare il problema dei danni all’agricoltura arrecati da qualsiasi specie selvatica, come vorrebbe fare qualche professionista del “conflitto”, significherebbe mettere l’uno contro l’altro due settori strategici per l’Abruzzo:l’agricoltura e il turismo. Non è di crociate che abbiamo bisogno ma di buon governo del territorio. Per questo, responsabilmente, i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle membri della III Commissione hanno votato favorevolmente non all’introduzione della caccia a cervi e caprioli bensì alla previsione di piani per la gestione dei cervidi per fare in modo che le popolazioni di animali selvatici restino in equilibrio con i fragili ecosistemi in cui sono stati reinseriti”.
Il Gruppo Consiliare del Movimento 5 Stelle in Regione Abruzzo resta a disposizione di qualsiasi Associazione di cittadini che voglia confrontarsi su questi temi strategici per l’Abruzzo per “costruire, insieme, una Regione capace di tutelare e conservare il proprio unico e immenso patrimonio naturale”.
Dura replica di Walter Caporale (Animalisti Italiani): ‘Ipocrisia a 5 Stelle, vergogna!’
‘Che vergogna! Il MoVimento 5 Stelle Abruzzo continua indegnamente a difendere una Legge voluta dai cacciatori e solo da loro, che Walter Caporale, Presidente di Animalisti Italiani Onlus – www.animalisti.it – e Maurizio Acerbo, leader di Rifondazione Comunista, hanno bloccato nella scorsa Legislatura’, si legge in una nota in cui viene evidenziata la dura replica di Walter Caporale al M5S Abruzzo:
“Falsi ed ipocriti i Grillini abruzzesi: perché non avete ascoltato in Commissione una sola Associazione Animalista e Ambientalista? Perché avete ascoltato solo i cacciatori e alcune categorie di agricoltori? Avevate forse paura di sapere come stanno realmente le cose? Sapete chi farà i censimenti di cervi e caprioli?
Le Associazioni venatorie e le Province che, per poterli sterminare, ci diranno che sono troppi. Vergogna, volete i voti dei cacciatori: vi siete venduti per un piatto di lenticchie. Avete le mani insanguinate come il Pd e Forza Italia! Vergogna’, conclude Caporale.
Acerbo: ‘Consiglieri M5S ciucci e presuntuosi, hanno la faccia tosta di difendere il loro voto’
‘Il Gruppo consiliare regionale fa quadrato e difende con un comunicato la scelta di votare insieme a PD e Forza Italia per l’inserimento di cervi e caprioli nel regolamento per la gestione faunistico-venatoria degli ungulati.
Ovviamente con argomentazioni identiche a quelle del consigliere PD Berardinetti M5S nega l’evidenza e cioè che il regolamento costituisca il primo passo – e decisivo! – verso l’abbattimento di cervi e caprioli in Abruzzo.
Almeno Mauro Febbo e Lorenzo Sospiri, che hanno firmato emendamento insieme a Pd e M5S, hanno il pregio della sincerità e quando negli anni scorsi cercavano di far passare questa norma dichiaravano apertamente il loro obiettivo!
Il tono arrogante che usano verso “esponenti di forze politiche residuali abituati a fare opposizione a vita e sempre pronti a fare strumentalizzazione in cambio di un briciolo di visibilità” sembra la fotocopia di centinaia di attacchi che ho subito da parte degli esponenti della casta di centrodestra e centrosinistra nel corso di qualche decennio.
La cosa non mi stupisce visto che la gran parte degli eletti in Regione non viene dalle fila dei movimenti ambientalisti ma da quelle di partiti o formazioni di centrodestra o di centrosinistra e hanno trovato la via dell’elezione facile sul bus di Grillo.
Esprimo la mia personale solidarietà alle tante persone che conosco e stimo che militano o votano M5S e che so essere fortemente sensibili alle questioni ambientali e che si ritrovano ad essere rappresentate da questi ciucci e presuntuosi. Sono sicuro che questi “cittadini” non hanno fatto alcuna consultazione in rete prima di votare a favore della norma mentre probabilmente – come i politicanti nostrani – si sono preoccupati dei loro referenti in termini di preferenze.
Faccio presente ai consiglieri così piccati che oltre a Maurizio Acerbo si sono espresse contro il provvedimento finora WWF, Animalisti Italiani, LIPU, LAV, Italia Nostra e Mountain Wilderness, cioè gran parte delle associazioni ambientaliste e animaliste e son sicuro che se ne aggiungeranno altre man mano che il testo circolerà.
Ritengo grave che un partito (chiamarsi Movimento non rende meno partito, anche quello di Almirante si chiamava così) che si dichiara ambientalista e che sie ra impegnato a essere espressione dei movimenti e delle associazioni nelle istituzioni abbia proceduto a votare una cosa del gener esenza fare riunioni di approfondimento con ambientalisti.
Ed è la seconda volta che accade perché M5S aveva votato in commissione anche a favore della legge “ammazzafiumi” perorata dai cavatori.
Ricordo che la candidata presidente Sara Marcozzi in campagna elettorale aveva incontrato associazioni e comitati e, come me, si era impegnata a portarne le istanze in Consiglio regionale. Non mi pare che sia successo né sui fiumi né sulla caccia.
Quanto alle argomentazioni di merito basta leggere i comunicati delle associazioni ambientaliste e delsottoscritto per accorgersi che i consiglieri del M5S non hanno neanche ben capito cosa hanno votato (non voglio pensare che siano in malafede). Consiglierei un po’ di umiltà: la gente ha votato Beppe Grillo mica voi‘, sostiene in una nota Maurizio Acerbo.