Il gran caldo di questo weekend ha spinto abruzzesi e turisti a trascorrere il weekend al mare. A rovinare le ore di riposo dei bagnanti due fenomeni tipici del mare Adriatico, che però quest’anno si sono presentati con qualche giorni di anticipo: le meduse e l’acqua rossastra.
L’acqua rossa, infatti, è tornata a ridosso delle coste abruzzesi. Già ad inizio settimana le prime segnalazioni di chiazze rossastre e verde scuro. Poi il vento di ponente della sere le aveva allontanate al largo, ma questa mattina il fenomeno si è ripresentato a riva in diversi punti della costa abruzzese.
Da nord a sud, in molti hanno segnalato la presenza delle chiazze rossastre. Il fenomeno non è inusuale, anzi, è comune soprattutto nel periodo estivo, di gran caldo.
Il problema è che si è ripresentato con un certo anticipo rispetto agli ultimi anni. Questo perché secondo gli esperti la temperatura dell’acqua è almeno un paio di gradi superiore alla norma rispetto al periodo. Solitamente dopo la metà di luglio la colorazione del mare, a ridosso della costa, diventa rossastra o di un verde scuro, per via della proliferazione di micro-alghe.
Dunque, niente allarmismi per possibili fonti di inquinamento. Il rossastro che si nota in questi giorni è solo la conseguenza della proliferazione anticipata delle micro-alghe. Tale fenomeno non rappresenta nessun fenomeno di inquinamento dovuto a scarichi o al malfunzionamento dei depuratori.
La soluzione? Una mareggiata o il vento da nord (ponente) che liberi la costa abruzzese da micro-alghe e meduse.
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