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Villa Pini, dipendenti valutano azioni legali contro la Regione

I dipendenti di Villa Pini potrebbero aprire un contenzioso con la Regione, accusata di ostacolare l’operato del curatore fallimentare, l’avvocato Giuseppina Ivone. Ad aver contattato un gruppo di avvocati è stato una parte del personale medico e paramedico (i dipendenti della clinica Villa Pini sono circa 600) che non accettano l’indecisionismo della Regione Abruzzo sugli accreditamenti.

A bloccare la revoca della sospensione degli accreditamenti, annunciata da Chiodi la scorsa settimana dopo un incontro con il Governo a Roma, potrebbe essere la sentenza del Tar sul ricorso del curatore fallimentare di Villa Pini contro la mancata erogazione dei fondi della Asl di Chieti. In ballo ci sono circa 2mln di euro. I dipendenti non vogliono aspettare, anche se il pronunciamento del Tar è previsto a giorni, e ricordano che nella sentenza di fallimento pubblicata dal giudice relatore, Adolfo Ceccarini, lo scorso febbraio, si parla di esercizio provvisorio per l’azienda. In pratica Villa Pini dovrebbe ricominciare a funzionare (esercizio provvisorio), ma per far sì la Regione Abruzzo, cioè l’assessore Venturoni e il commissario Chiodi, dovrebbero revocare la sospensione dell’accreditamento. E’ stato annunciato sette giorni fa ma ad oggi nulla è accaduto. Nell’incontro di ieri tra il curatore fallimentare, Ivone e la Regione, presenti gli assessori Febbo e Venturoni (assente Chiodi), l’assessore regionale alla sanità ha rinviato, nuovamente, la revoca della sospensione degli accreditamenti ai prossimi giorni. I dipendenti di Villa Pini hanno sentito troppe promesse e troppe smentite, per questo hanno deciso di interpellare due studi legali, non abruzzesi, che stanno vagliando l’ipotesi di adire a vie legali contro chi ritarderebbe la ripresa delle attività della clinica. Immobilismo politico? Interessi economici annunciati dall’opposizione? Problemi burocratici? Intanto il primo incontro con gli avvocati avvera sabato a meno di altri clamorosi annunci.