Continua la lotta intestina per la leadership di Forza Italia in Abruzzo

Pescara. ‘Si scalda troppo il Presidente regionale Nazario Pagano a proposito delle elezioni vinte a Chieti dal centro-destra, mostrando un nervosismo, comprensibile, ma ingiustificabile, per chi sa di rivestire una carica non legittimata sul territorio, né dagli eletti, né tantomeno dal popolo.

Se realmente vuole contribuire alla “futura affermazione del centro-destra in Abruzzo” deve procedere con la convocazione dei congressi, cosa che, è evidente, continua a rimandare per paura della sconfitta decretata sul campo.

E’ chiaro che oggi Pagano preferisce continuare a”occupare” una carica ottenuta solo grazie alle frottole raccontate ai collaboratori di Berlusconi, vittima inconsapevole di quanto sta accadendo in Abruzzo e della situazione reale del partito’.

A dirlo è il Capogruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri in replica alle accuse giunte, attraverso i giornali, dal Presidente Pagano.

‘Innanzitutto – ha precisato il Capogruppo Sospiri – suggerisco a Pagano di mantenere un basso profilo e, prima di appuntarsi al petto la medaglietta per prendersi il merito della vittoria elettorale a Chieti, sarebbe piuttosto interessante chiedere al sindaco rieletto Di Primio cosa ne pensa del suo non-aiuto durante tutta la campagna elettorale.

La verità è che oggi Pagano occupa una carica piovutagli da Roma, grazie alle frottole fantasiose che egli stesso continua a raccontare ai collaboratori del Presidente Berlusconi, unico capo di Forza Italia che non ha idea dello scollamento sul territorio prodotto in seno al partito e alla coalizione di centro-destra dallo stesso Pagano, e Berlusconi, che per mesi non ha potuto toccare con mano le realtà territoriali, è oggi vittima di quelle frottole, che però rischiano di sfaldare il movimento.

La realtà è una sola e indiscutibile: Pagano è un ‘nominato’, sa benissimo di non essere legittimato da alcuno sul territorio abruzzese, non lo è dai cittadini, né dagli iscritti, né dai simpatizzanti, né tantomeno dagli eletti.

Parliamo di una base straordinariamente vasta del partito che da mesi gli ha chiesto la convocazione dei congressi per procedere con la reale, organica e necessaria riorganizzazione del partito stesso in Abruzzo. Quella dei congressi è l’unica sede deputata in cui il partito può e deve decidere il proprio assetto, i propri vertici e scegliere a chi affidare le redini.

A Pagano faccio una previsione: perderebbe il congresso e per questo non lo convoca. Suscita un sorriso il “suggerimento” indirizzato a me, ossia di non occuparmi del partito, ossia di “cose che non mi competerebbero”, un’affermazione che rispedisco al mittente, ricordando a Pagano che in realtà è lui a non avere la legittimazione del popolo di Forza Italia e quindi a non doversi occupare delle questioni del partito.

Fino a oggi il gruppo di opposizione in Regione è quanto di meglio Forza Italia possa vantare in Abruzzo, rammentando che io non sono un “incaricato”, ma sono stato giudicato, ed evidentemente promosso, dalla gente che vota e che, a differenza di quanto accaduto allo stesso Pagano, mi ha eletto.

Lasci dunque perdere Pagano, non tenti di arrogarsi il merito della vittoria elettorale a Chieti, vittoria in cui non ha messo una virgola’.

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