Una decisione importante per discutere nel merito la delibera dell’ex commissario ad acta Redigolo, in cui venivano individuate le quote di compartecipazione a carico dell’utenza o del Comune per l’assistenza in strutture residenziali riabilitative estensive per i disabili, pari al 30% del costo complessivo della prestazione.
La delibera, sospesa dallo stesso Redigilo, era tornata, infatti, di nuovo in vigore dal 1 gennaio 2010, per effetto di un nuovo provvedimento a firma del nuovo commissario ad acta, Gianni Chiodi e dei due sub-commissari Giovanna Baraldi e Giancarlo Rossini.
Già tempo addietro la V Commissione aveva espresso la sua contrarietà ai ticket, votando all’unanimità un ordine del giorno in cui si dichiarava che le prestazioni riabilitative ex articolo 26, erogate sia in regime residenziale (ricovero) sia in regime di day-hospital e domiciliare, sono a tutti gli effetti prestazioni sanitarie comunque rientranti nei LEA e, quindi, non assoggettabili a compartecipazioni economiche da parte dell’assistito o del Comune.
Secondo i consiglieri regionali Claudio Ruffini e Marinella Sclocco, la delibera in questione imporrebbe alle famiglie con disabili il pagamento di quote di diverse centinaia di euro l’anno che non possono essere completamente coperte da eventuali indennità percepite per l’invalidità.
“Tra l’altro” precisano, inoltre, i consiglieri del Pd “Chiodi ha ignorato completamente il parere della V Commissione ripristinando come commissario i ticket, senza dettare allo stesso tempo, come presidente della giunta, una disciplina per l’attuazione del provvedimento ed assicurare la copertura finanziaria, come hanno fatto altre Regioni”.
In questo modo i Comuni si troverebbero oggi nella condizione di rischiare il dissesto finanziario. Il Partito Democratico aveva già sottolineato che le somme in questione possono comunque essere coperte direttamente da altri fondi del bilancio della Regione, che quindi potrebbe farvi fronte direttamente senza gravare sui bilanci dei Comuni.
“Ci risulta inoltre” aggiungono, poi, i consiglieri “che in altre Regioni dove sono stati introdotti i ticket le stesse vi abbiano provveduto con i fondi di bilancio regionale”.