L’Aquila. La proposta della maggioranza per la compartecipazione dei cittadini alla spesa sanitaria torna a far discutere maggioranza ed opposizione in sede di commissione.
I consiglieri del Movimento Cinque Stelle continuano a sostenere che, prima di pretendere che gli abruzzesi paghino una quota per la futura assistenza sociosanitaria, occorre stabilire quali saranno le prestazioni che verranno fornite, da chi saranno fornite, a quali utenti e presso quali strutture.
“A quanto pare, l’Assessore Paolucci non vuole sentire ragioni, nonostante sia la stessa direzione sanitaria ad ammettere l’esistenza di un serio problema rispetto al recepimento delle direttive riguardanti la riorganizzazione dei servizi sociosanitari” commenta Gianluca Ranieri (M5S)
“Noi siamo assolutamente convinti che prima di parlare di un regolamento per la compartecipazione bisogna effettuare la riorganizzazione delle strutture, solo allora potremo parlare di quelle che sono le criticità di un regolamento che presenta numerose problematiche ma che soprattutto, al momento, appoggia sul nulla.” incalza Ranieri.
“L’Assessore sa bene che la nostra proposta è quella che suggerisce la logica e che è l’unica che dovrebbe essere perseguita da un buon governo” Sostiene Ranieri “e sa bene anche che non siamo gli unici a nutrire perplessità sulla questione, venga perciò a difendere le ragioni della giunta in commissione e a confrontarsi con noi: se non si prendono in considerazione le opposizioni quando lavorano in maniera costruttiva per il miglioramento dell’azione di governo, poi non si può lamentare un clima ostile che sfocerà, a questo punto, in una lunga ed estenuante battaglia sulla quale saremo irremovibili”.
Sentenzia Ranieri. “La nostra proposta è chiarissima” continua “prima riorganizziamo le strutture, per capire come e dove saranno erogati i servizi, ma soprattutto a chi, e solo dopo vedremo di capire quali cittadini dovranno contribuire alla spesa, in che misura e attraverso quali modalità.
Oggi si perde tempo a scrivere il regolamento per la compartecipazione a servizi che non ci sono. E l’Assessore sembra non essersene accorto”.