Mafia Capitale, l’inchiesta bis tocca anche l’Abruzzo

Roma. Secondo capitolo dell’inchiesta “Mondo di Mezzo” o Mafia Capitale portata avanti dai Carabinieri del ROS su incarico della procura di Roma.

Quarantaquattro gli arresti in corso di esecuzione all’alba di oggi in Sicilia, Lazio e Abruzzo (nella provincia de L’Aquila) per associazione per delinquere ed altri reati. Ventuno gli indagati a piede libero. Sullo sfondo il business legato ai flussi migratori e alla gestione dei campi di accoglienza per migranti.

Le 44 persone finite in manette risultano indagate, a vario titolo, per associazione di tipo mafioso, corruzione, turbativa d’asta, false fatturazioni, trasferimento fraudolento di valori e altri reati. Le misure cautelari sono state disposte dal GIP su indicazione della Direzione distrettuale antimafia della procura di Roma. Perquisizioni sono in corso a carico di altre 21 indagati per gli stessi reati.

Nella capitale “c’era una struttura mafiosa, cerniera tra ambiti criminali ed esponenti degli ambienti politici, amministrativi ed imprenditoriali locali”. Lo affermano gli investigatori del Ros impegnati nell’operazione “Mondo di mezzo 2”, nei confronti dell’organizzazione che ruota attorno alla figura dell’ex terrorista dei NAR (Nuclei Armati Rivoluzionari), Massimo Carminati, in carcere dallo scorso dicembre. Le indagini hanno documentato, tra l’altro, “un ramificato sistema corruttivo finalizzato a favorire un cartello di imprese, non solo riconducibili al sodalizio, interessato alla gestione dei centri di accoglienza e ai consistenti finanziamenti pubblici connessi ai flussi migratori”.

 

 

Carcere per 19 indagati, arresti domiciliari per altri 25. Sono alcuni dei numeri della seconda tranche dell’inchiesta denominata ‘Mafia Capitale’. Tra i destinari del provvedimento restrittivo figura di nuovo Salvatore Buzzi, presidente della ‘cooperativa 29 giugno’, detenuto a Nuoro dallo scorso dicembre in quanto ritenuto uno dei capi dell’associazione di stampo mafioso assieme all’ex Nar, Massimo Carminati. Il gip Flavia Costantini ha invece bocciato la richiesta della procura di arrestare Luca Odevaine (comunque gia’ in carcere a Torino da sei mesi) e Giovanni Fiscon, ex dg di Ama, attualmente agli arresti domiciliari a Roma.

Tra i provvedimenti restrittivi della seconda tranche dell’inchiesta della Dda di Roma denominata Mafia Capitale, figura anche Pierina Chiaravalle, 30enne di Avezzano gia’ coinvolta nel primo grande troncone nel quale erano state coinvolte 38 persone. La giovane aveva beneficiato degli arresti domiciliari. La Chiaravalle veniva definita “tra le persone piu’ prossime all’operativita’ del sodalizio” e “di elevata pericolosita’ sociale”. Alla 30enne, stretta collaboratrice di Salvatore Buzzi, uno dei principali indagati, la Procura romana addebita il reato di corruzione aggravata “dall’aver agito al fine di agevolare l’associazione mafiosa”. Il nuovo provvedimento restrittivo sempre degli arresti domiciliari e’ stato notificato questa mattina alla Chiaravalle che sta scontando la detenzione domiciliare.

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