Pescara. ‘La mobilitazione che sta crescendo dal basso oltre ogni previsione iniziale è una cosa bellissima, la migliore risposta a chi pensava che alla lunga gli abruzzesi si sarebbero rassegnati all’ineluttabile vittoria dei petroaffaristi.
E’ fondamentale che la partecipazione sia la più vasta possibile perché il segnale deve arrivare lontano a quei livelli politici e governativi che hanno deciso in questi anni di imporci una strategia energetica da terzo mondo che va contro gli interessi delle nostre comunità e contro la vocazione del nostro territorio’, hanno dichiarato nel corso di una conferenza stampa tenutasi stamattina a Pescara Maurizio Acerbo, segreteria nazionale PRC, Marco Fars, segretario regionale PRC, Corrado Di Sante, segretario provinciale PRC.
‘La necessità di unire tutti gli sforzi non deve farci dimenticare che il progetto Ombrina era morto e sepolto e che a farlo ripartire dando il via anche a tanti altri interventi è stato il Decreto Passera durante il governo Monti votato da Partito Democratico, Forza Italia, centrodestra e centristi e da tutti i parlamentari abruzzesi allora in carica.
Non bisogna dimenticare che il governo Renzi in questa materia ha aggravato ulteriormente la situazione con l’approvazione del decreto Sblocca Italia per giungere con la modifica in corso della Costituzione a espropriare le regioni di ogni competenza in materia energetica.
Manifesteremo dunque contro Ombrina e contro il governo Renzi’, hanno sottolineato gli esponenti di Rifondazione Comunista.
‘La mobilitazione in corso dimostra che c’è un altro Abruzzo molto più avanti culturalmente delle sue classi dirigenti che invoca un più coerente modello di sviluppo per la nostra regione fondato sulla tutela dei beni comuni, del territorio, del nostro mare e dei nostri fiumi.
Purtroppo anche la politica regionale continua a non rispettare questa vocazione continuando a consentire la cementificazione selvaggia e l’aggressione alla costa, sulla base delle pessime leggi ereditate dal passato e di quelle nuove come il Piano Demaniale Marittimo regionale.
A Confindustria che per difendere Ombrina cita i dati sulla qualità delle acque facciamo notare che anche in questo caso Rifondazione e gli ambientalisti sono gli unici a poter parlare avendo da anni denunciato le inadempienze dei politici sponsorizzati dalle organizzazioni imprenditoriali’, concludono.