Febbo e Sospiri replicano a D’Alessandro: ‘Altro che frenetici, i ritmi sono ben altri’

L’Aquila. “Più che i problemi, i veri “nemici” di questo Governo regionale sembra stiano diventando presidenti, dirigenti e funzionari che proprio D’Alfonso & Compagni hanno scelto e che uno alla volta stanno abbandonando la nave. Altro che ritmi frenetici invocati dal sottosegretario”.
Così il Presidente della Commissione di Vigilanza, Mauro Febbo e il Capogruppo di Forza Italia, Lorenzo Sospiri replicano alle dichiarazioni di Camillo D’Alessandro in merito alle dimissioni di Gravina.

“Nella lettera, che si allega, inviata dall’ormai ex Presidente Commissario liquidatore del Consorzio industriale Pescara – Chieti – mettono in luce Febbo e Sospiri – nel motivare le dimissioni, Gravina evidenzia “le azioni di natura legali che sto subendo a livello personale, collegate al ruolo assegnatomi ed indipendenti dai miei comportamenti, che arrecano danno ad altri ruoli istituzionali che ricopro”. Ora ci auguriamo che D’Alessandro, invece di affrettarsi a inventare fantasiose giustificazioni, ci spieghi quali siano queste azioni di natura legale alle quali è stato sottoposto Gravina e soprattutto le inadempienze del Governo Regionale rispetto alle aspettative e necessità del Consorzio. A questo punto le nostre preoccupazioni, sulle difficoltà di gestione dell’ente e delle strutture collegate, sono sempre più una certezza”.

“Effettivamente i ritmi “frenetici” della ‘Regione Veloce’ di D’Alfonso – proseguono Febbo e Sospiri – stanno producendo davvero situazioni di grandi difficoltà. Eclatante è la situazione di Tua dove, guarda caso, abbiamo dovuto registrare le annunciate dimissioni del Presidente, il Magnifico Rettore D’Amico, un volta venute alla luce tutte le criticità e le problematiche di un Piano industriale lontano dalle strategie annunciate e riempito di una futile programmazione, non supportata da elementi economici finanziari.

Ma non è tutto perché anche i sindacati (Cgil e Uil) sono intenzionati a scioperare il prossimo 29 maggio contro la mancata riorganizzazione del settore trasporti: effettivamente ha ragione D’Alessandro, sono proprio in guerra, tutti contro D’Alfonso”.

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