Il presidente della Regione ha declinato la proposta del Pd di creare una società (Servizi Sanitari Abruzzo) che avrebbe garantito la continuità delle prestazioni erogate dalle strutture del Gruppo Villa Pini. Ancora incerto il futuro dei 1007 dipendenti in cassa integrazione perché, secondo Chiodi, le loro prestazioni (acuti e psico-riabilitative), non possono essere riassorbite nel pubblico dove sono già coperte. Il presidente ha accennato a dei “titoli” che potrebbero dare ai lavoratori del Gruppo Villa Pini una posizione di privilegio in concorsi pubblici, indetti in futuro. Insomma nessuna certezza ma al momento possono godere della cassa integrazione. Diversa la situazione per i dipendenti della San.Stef.A.R. (402) che continuano a lavorare senza stipendio da undici mesi. Per loro Chiodi ha preparato una proposta al vaglio del Governo: le Asl pagherebbero attraverso un acconto gli stipendi dei 402 dipendenti. Infatti la rete San.Stef.A.R., presente in diversi centri nella regione, offre prestazioni di riabilitazione psicomotoria e neuromotoria. che la sanità pubblica non riesce a coprire, per questo l’urgenza di un piano di salvataggio. Ma sull’Abruzzo pende la spada di Damocle del Piano di Rientro del deficit sanitario e se il governo, la prossima settimana, non dovesse dare l’ok, Chiodi, prenderà in considerazione la proposta del capogruppo del Pd Camillo D’Alessandro. La Regione dovrebbe istituire un fondo di garanzia per un “prestito di solidarietà” attraverso una convenzione con l’ABI. Le banche erogherebbero un prestito di 1000,00 euro al mese per un anno ad ogni lavoratore che ne faccia richiesta. La Regione si farebbe carico degli interessi e il lavoratore, dopo un anno, restituirebbe il prestito attraverso 36 rate mensili. Chiodi ha spiegato ai rappresentati sindacali, entrati in Commissione alle 19:30, che la gestione dei centri San.Stef.A.R. potrebbe essere affidata in futuro a delle cooperative, tramite trattativa privata. Angela Scottu (Cgil), Maurizio Spina (Cisl) e l’opposizione hanno valutato positivamente l’incontro, apprezzando la volontà delle istituzioni di riunirsi per dicutere collegialmente sulla situazione dei dipendenti del Gruppo Villa Pini. I sindacati e l’opposizione, però, attendono novità importanti e risposte concrete nei prossimi giorni (per Chiodi dieci) rifiutando, però, l’ipotesi delle cooperative per la gestione dei centri San.Stef.A.R.. Sarebbe una soluzione troppo rischiosa per dei lavoratori, già logorati da un anno senza stipendio.