Una nuova mobilitazione di ambientalisti e semplici cittadini per urlare di nuovo “NO” alla petrolizzazione delle coste abruzzesi, per manifestare contro la presenza delle trivelle in mare e sulla terra ferma. In tanti stanno già aderendo all’iniziativa del comitato Notriv, pronto a difendere ad oltranza quella che viene considerata la Regione Verde d’Europa, ovvero l’Abruzzo.
“E’ fondamentale difendere le nostre terre e il nostro mare”, ha sottolineato Marco Borgatti, del comitato NoTriv, “il progetto Ombrina Mare prevede, oltre alla presenza di trivelle, anche il posizionamento di una grande imbarcazione per la raffinazione del petrolio al largo delle coste teatine, dinanzi alla Costa dei Trabocchi. Una specie di stadio Adriatico, più grande, che nei primi sei mesi di lavorazione scaricherebbe in mare oltre 14mila tonnellate di fanghi”.
Le multinazionali del petrolio sono pronte a trasformare il territorio abruzzese in una groviera per i prossimi 25 anni. Un rischio ambientale che peraltro non porterebbe alcun beneficio economico agli abruzzesi se si considera che il “risarcimento” o ristoro per gli abruzzesi sarebbe l’equivalente di una mezza tazzina di caffè. Perché le royalty, cioè le somme che i petrolieri dovrebbero versare nelle casse della Regione, sono tra le più basse d’Europa.
“Bisogna far capire che le trivellazioni, la ricerca di idrocarburi e di petrolio”, ha concluso Borgatti, “non sono il futuro. Il futuro è altro, la valorizzazione del nostro territorio, la riscoperta di aree incontaminate. Bisogna investire in questo settore. Pensate che nell’area teatina ci sono 15 mila addetti che operano nel settore agricolo e non. La petrolizzazione garantirebbe occupazione a poche decine di persone”. L’Abruzzo comunque è solo una prima tappa perché la deriva petrolifera in realtà interesserà da qui ai prossimi 25 anni tutta l’area dell’Adriatico. Per gli ambientalisti bisogna quindi fermare il processo ora, prima che sia troppo tardi.
SEL Abruzzo invita tutti a partecipare alla manifestazione NO OMBRINA a Lanciano il 23 maggio per dire, ancora una volta e con sempre maggiore determinazione, NO alla petrolizzazione.
Le attività di ricerca ed estrazione di idrocarburi rappresentano motivi di grandissima preoccupazione perché potrebbero costituire gravi rischi per l’ambiente, per il mare Adriatico e per la nostra salute, compromettendo in modo definitivo le attività legate al turismo, alla pesca e all’agricoltura.
Ci siamo battuti e ci battiamo sempre per uno sviluppo diverso, legato alla sostenibilità e alla valorizzazione del sistema dei Parchi e delle aree protette del nostro Abruzzo, Regione verde d’Europa. Ed è per questo motivo che è necessario anche ricordare alcune nostre azioni concrete messe in campo nell’ultimo anno. Come l’attività dell’assessore Mario Mazzocca, che con il sostegno dalla giunta regionale, ha avviato il ricorso alla corte costituzionale contro gli articoli 37 e 38 del decreto Sblocca Italia. Come pure la risoluzione votata in consiglio regionale ad aprile e presentata dal nostro Assessore Regionale Mario Mazzocca per accelerare sia la conclusione della perimetrazione del Parco dei Trabocchi della Costa Teatina, e sia ad attuare tutte le procedure per bloccare i progetti ‘Ombrina Mare 2’ ed ‘Elsa 2’, e nell’eventualità venissero autorizzati dai ministeri dell’Ambiente e dei Beni Culturali, ad attivare le procedure per l’impugnativa presso il TAR del Lazio”.
Lo ha ribadito il coordinatore regionale, spigando che SEL è impegnata a tutti i livelli, a partire dal gruppo parlamentare che parteciperà con una delegazione alla manifestazione a Lanciano, per contrastare e impedire i progetti di petrolizzazione del mare Adriatico e dell’Abruzzo. SEL è per un nuovo modello di sviluppo sostenibile in grado di misurarsi con le nuove sfide imposte dai cambiamenti climatici e legato alla riconversione ecologica dell’economia per valorizzare, salvaguardare e riqualificare l’ambiente e il territorio.