Il Pd starebbe, dunque, lavorando ad un disegno che adegui la proposta di questa estate ai fatti nuovi, cioè al fallimento di Villa Pini, alla sospensione ed alla probabile revoca degli accreditamenti dell’intero gruppo. “Occorrono un piano preciso e regole trasparenti” commentano ancora Paolucci e D’Alessandro “per riassegnare posti letto e servizi oggi ad appannaggio di Villa Pini e delle strutture collegate e, soprattutto, bisogna mettere nero su bianco che chi coprirà le prestazioni finora assegnate a Villa Pini assorbirà anche il personale”.
I due politici sperano, inoltre, che i provvedimenti adottati finora debbano essere estesi rapidamente a tutte le aziende del gruppo Villa Pini, in modo da poter contare su un quadro meno frammentato e compiere delle scelte strategiche per tutti i 1.500 dipendenti.