L’Aquila.Nella conferenza dei capigruppo viene bocciata la richiesta, avanzata dall’Idv, di istituire una commissione d’inchiesta sul terremoto. Il disappunto per la strategia emersa nella riunione è riassunta in una nota di Carlo Costantini, capogruppo del partito di Di Pietro.
“ E’ stato il Pdl ad affossare l’iniziativa”, commenta stizzito Costantini, “ Gianfranco Giuliante ha fatto ricorso ad una serie di tecnicismi e cavilli che dovrebbero favorire una momento di riflessione. Molto più esplicito è stato il presidente Nazario Pagano, che ha dichiarato la propria contrarietà affermando che la commissione d’inchiesta intralcerebbe l’azione della magistratura. Sono le solite parole” prosegue Costantini, “ rispetto alla gravità delle informazioni che emergono dalle inchieste in corso. O forse, comincia ad emergere il timore e la preoccupazione, che una serie ed indipendente attività d’inchiesta,condotta da una commissione, appositamente nominata, possa svelare gli intrighi e gli imbrogli che i cittadini cominciano a conoscere solo grazie alle intercettazioni”.
Interrogazione. I consiglieri regionali dell’Idv, hanno depositato oggi un’interrogazione rivolta al Presidente della Regione Abruzzo, nelle vesti anche di commissario straordinario per la ricostruzione, per contribuire a fare chiarezza su una parte delle vicende dell’emergenza e della ricostruzione gestite dal sistema della Protezione Civile.
“Gli appalti di lavoro legati alle fasi dell’emergenza e della prima ricostruzione dopo il terremoto” – dichiara il consigliere Carlo Costantini – “sono stati gestiti dalla Protezione Civile avvalendosi di una normativa in gran parte derogatoria delle ordinarie regole vigenti in materia di appalti pubblici”.
“In ragione dell’emergenza”, continua Costantini, “sono stati previsti termini molto stretti per l’inizio e l’ultimazione dei lavori, con penali rilevanti a danno delle imprese eventualmente inadempienti. Si tratta di condizioni che hanno determinato una enorme lievitazione degli importi a base d’asta e che hanno indotto numerose ditte a non depositare le proprie offerte.
Detto questo, però, da numerose ditte escluse o rinunciatarie sono pervenute lamentele circa il mancato rispetto dei termini prescritti nei rispettivi capitolato da parte delle ditte esecutrici dei lavori.
“E’ assolutamente necessario”, conclude Costantini, “quindi, anche in considerazione dell’inchiesta avviata dalla Procura di Firenze, far conoscere con esattezza in quali casi non siano stati rispettati i termini di bando e di capitolato previsti per l’inizio e l’ultimazione dei lavori, nonché l’importo e le motivazioni delle penali eventualmente applicate”.