L’Aquila. Difende Gianni Letta, loda l’operato di Guido Bertolaso e sulle intercettazioni telefoniche, che lo coinvolgono in maniera molto marginale, per via di uno scambio di battute con l’imprenditore Riccardo Fusi (tra gli indagati sugli appalti sul G8), è molto serafico: “ me lo ha passato al telefono Denis Verdini e comunque la cosa non ha avuto nessun seguito”.
Usa l’arma della chiarezza Gianni Chiodi, Governatore della Regione Abruzzo, tirato per la giacca nel quadro dell’inchiesta sugli appalti del G8, visto che una sua conversazione telefonica, con l’utenza di Denis Verdini (coordinatore nazionale del Pdl), ha subito alimentato polemiche e congetture di natura politica. Le considerazioni di Chiodi sono riassunte in un’intervista pubblicata oggi dal quotidiano Il Riformista, nella quale il Governatore parla a tutto campo. “ Penso che Gianni Letta”, dice Chiodi, “ abbia avuto delle notizie sbagliate”, riferendosi al fatto che il sottosegretario alla presidenza del Consiglio aveva dichiarato che gli imprenditori che avevano riso la notte del terremoto a L’Aquila, come risultato dalle intercettazioni nell’ambito dell’inchiesta sul G8, non avevano avuto “un euro”. Considerazioni vengono fatte anche sull’inchiesta sugli appalti per il G8 programmato inizialmente a La Maddalena, che potrebbe avere anche uno sbocco tutto aquilano, vista la richiesta di avere gli atti avanzata dal procuratore capo Alfredo Rossini. “ L’inchiesta deve andare avanti” aggiunge, “ io sono un garantista, ma se le illegalità saranno dimostrate, la Regione non esiterà un attimo a costituirsi parte civile. A quegli imprenditori consiglio di non avvicinarsi a L’Aquila anche perché sono sicuro che l’accoglienza nei confronti di quei signori non sarebbe delle più amichevoli. La telefonata con l’indagato Riccardo Fusi? Mi è stato passato al telefono da Verdini, ma poi non ha avuto nessun seguito”. Le intercettazioni Verdini-Chiodi hanno avuto, a livello politico, anche degli sviluppi, visto che il Pd, attraverso il capogruppo in consiglio regionale, Camillo D’Alessandro, ha rivolto cinque domande pubbliche a Chiodi. “ La vicenda è stata già strumentalizzata a livello politico in Abruzzo” prosegue, “ ma da quello che mi risulta la gestione dell’emergenza terremoto da parte della Protezione Civile si è svolta nel pieno rispetto della legalità, anche se poi bisognerà attendere i riscontri della magistratura”.