Pescara. La Cisl Abruzzo polemizza con la Regione per la mancanza di slancio e rapidita’ nel processo delle riforme e pone l’accento su alcune questioni particolari, come la macchina amministrativa dell’ente, la sanita’ e i Consorzi industriali.
A criticare le modalita’ seguite dalla Regione fino ad oggi sono stati stamani, in conferenza stampa, il segretario del sindacato per Abruzzo e Molise, Maurizio Spina, il segretario generale della Fp Abruzzo Molise, Vincenzo Traniello, e Giuseppe Sciubba, coordinatore consorzi industriali Cisl.
“La Regione – ha esordito Spina – parla di riforme, magari le avvia ma non le conclude, mentre su molti obiettivi non si parte e su altri si rischia di tornare indietro”. Traniello ha fatto il punto della situazione sulla riorganizzazione della macchina regionale, “partita con una legge ad agosto dello scorso anno, la n. 35, ma senza coinvolgere il sindacato. E solo ora, dopo nove mesi, la Cisl viene convocata. E’ previsto un incontro, proprio sulla riorganizzazione della Regione, per giovedi’, ma tutto il tempo trascorso fino ad oggi ha inciso negativamente sull’azione amministrativa dell’Ente, demotivando dirigenti e finanziari. Dobbiamo erogare servizi in tempi brevi ed efficaci ai cittadini”, ha proseguito Traniello individuando l’obiettivo che si deve porre la Regione. “Inoltre, ha aggiunto, non abbiamo un quadro completo sulla riforma delle Province e per quanto riguarda la riforma dei Consorzi industriali va segnalato che non viene fatta la manutenzione agli impianti, non vengono assicurati servizi alle imprese e manca la figura del direttore. Per la sanita’ abbiamo detto che andava riorganizzata, considerati i tagli dello stato centrale, ma chiediamo anche che si assicuri al cittadino pari dignita’ su tutto il territorio.
Sollecitiamo il decollo dei punti di primo intervento e che la medicina territoriale venga potenziata attraverso il funzionamento dei distretti socio sanitari. Da salvaguardare la salute di nascituri e puerpere”, ha osservato. E proprio sulla sanita’ Spina che commentato che “se uscire dal commissariamento vuol dire avere le spinte localistiche della politica, e’ meglio che non si esca, altrimenti c’e’ il rischio che poi ci si rientri”. Le preoccupazioni di Sciubba si concentrano sull’Arap (Agenzia regionale perle attivita’ produttive). “Tutti gli accordi fatti – ha rilevato – non sono stati rispettati e ora si rischia di far saltare il servizio di acqua industriale perche’ le vasche si stanno riempiendo di detriti. Noi non possiamo aspettare i tempi della politica, si deve snellire la macchina, e denunciamo con forza che nessuno parli di questi problemi con chi lavora nel settore”.