D’Alessandro (Idv): “enti regionali sottratti a ogni controllo”

D_Alessandro_CesareChiarezza e trasparenza. Questo chiede Cesare D’Alessandro (IdV) al presidente della Regione Gianni Chiodi, in merito alla Legge regionale n. 4 del 2009, che ha commissariato 24 enti strumentali regionale.

Il Consiglio regionale, nel febbraio 2009, ha approvato all’unanimità un documento che impegnava la Giunta a presentare entro 180 giorni il progetto di legge di riordino degli enti regionali.

“Di giorni ne sono trascorsi 360” dice D’Alessandro “e Chiodi si è ben guardato dal fare ciò che avrebbe dovuto fare già da sei mesi: una nuova legge che consenta il controllo, da parte dei cittadini, su chi governa la cosa pubblica. Lo abbiamo sollecitato più volte e abbiamo ottenuto come risposta il silenzio più assoluto.

Oggi i cittadini abruzzesi non sanno nulla su come vengono amministrati i Consorzi industriali, l’Agenzia per l’Ambiente, le Aziende per il Diritto agli Studi, l’Azienda per lo sviluppo dell’agricoltura, gli enti di edilizia popolare, il CIAPI, l’ente Abruzzo Lavoro, gli Enti d’Ambito delle quattro province.

Ci sono persone che godono della fiducia di Chiodi e fanno quello che vogliono senza alcun controllo democratico. Per questo il Consiglio regionale aveva fissato un termine di 180 giorni. I poteri commissariali sono stati esercitati oltre ogni limite”.

Il vice capo gruppo dell’Italia dei Valori aggiunge che “attraverso questi Enti commissariati passa un’immensa mole di denaro pubblico. Abbiamo il diritto-dovere di controllare le azioni di chi ci governa. Con i commissari a tempo indeterminato si va verso una democrazia formale ma non sostanziale, dove tutto sfugge al controllo e la trasparenza diventa un optional.

E’ di oggi la notizia degli amici di Bertolaso, che prima di prendersi gli appalti del G8 con la corruzione di alti funzionari dello Stato, se la ridevano sui morti de L’Aquila. Ciò è accaduto” conclude D’Alessandro “perché sono venute meno le forme di controllo democratico, necessarie in ogni frangente anche di natura emergenziale, come a L’Aquila, dove le casette per i terremotati sono costate circa 2.800 euro al metro quadro. Sarà il caso che qualcuno passi al setaccio il primo anno di appalti nel nostro capoluogo di regione”.

Marina Serra

 

 

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