L’Aquila. Il Consiglio regionale, nella seduta odierna, ha approvato una serie di risoluzioni. La prima riguarda l’ospedale di Atessa e impegna il Presidente della Giunta a riaprire il tavolo delle trattative con il Comune, la Asl e la Regione, per definire il futuro del presidio ospedaliero della citta’. Contestualmente si chiede di riconvocare il Collegio di direzione della Asl Lanciano-Vasto-Chieti per riesaminare il provvedimento dirigenziale che ha sospeso l’attivita’ chirurgica nel nosocomio. Via libera anche alla risoluzione contro Ombrina Mare, in cui si chiede a D’Alfonso di attivarsi per accelerare la conclusione della perimetrazione dell’istituendo Parco nazionale della Costa Teatina, oltre a intervenire presso i Ministeri competenti per bloccare i decreti di compatibilita’ ambientale sia per Ombrina Mare, sia per Elsa 2. In caso contrario la Regione proporra’ ricorso al Tar del Lazio. Ma nel documento si invita anche il Governo nazionale a emanare un decreto legge che modifichi la nuova versione del Codice dell’Ambiente, reintroducendo il limite delle 12 miglia dalla costa per l’insediamento di impianti di estrazione petrolifera. Una terza risoluzione riguarda l’iniziativa, presso il Governo nazionale, per ottenere il ripristino dell’esenzione dal pagamento del pedaggio autostradale (come avveniva fino allo scorso 31 dicembre) per i mezzi delle organizzazioni di volontariato. Il Consiglio ha chiesto al Presidente e alla Giunta anche di attivarsi, presso il Presidente del Consiglio dei Ministri, per scongiurare la soppressione del Corpo Forestale dello Stato, che al contrario dovrebbe essere potenziato. Un altro documento e’ sulla Casa di riposo Sant’Onofrio di Vasto, ospitata in un edificio del Quattrocento. Viene chiesto alla Regione di verificare la disponibilita’ di fondi per consentire gli urgenti lavori di adeguamento della struttura, cosi’ da scongiurarne la chiusura e il trasferimento degli anziani ospiti. L’ultima risoluzione, infine, riguarda i danni provocati dal maltempo delle scorse settimane, che hanno provocato frane e smottamenti in numerosi Comuni. Nel documento si impegna la Giunta regionale a “proseguire nel lavoro gia’ avviato, nonche’ a porre in essere ogni ulteriore iniziativa diretta a fronteggiare la situazione di criticita’ del rischio idrogeologico in ogni Comune colpito”.
All’esterno dell’Emiciclo, si è scatenata una forte contestazione da parte di vari comitati in difesa degli ospedali abruzzesi. Sono stati accesi diversi fumogeni e sono volati insulti all’indirizzo di D’Alfonso e Paolucci.
Consiglio regionale circondato. La protesta aumenta ed i manifestanti arrivano a pochi metri di distanza.
Posted by Enrica Sabatini Sindaco M5S Pescara on Martedì 14 aprile 2015
Consiglio regionale sotto assedio. Manifestanti bloccati a 100 metri di distanza.
Posted by Enrica Sabatini Sindaco M5S Pescara on Martedì 14 aprile 2015
Abruzzo Civico: ‘Primo passo per riaprire discussione su ospedale Atessa’.
Quella appena approvata dal Consiglio regionale è una risoluzione che impegna il Presidente della Giunta, Luciano D’Alfonso, a riaprire la trattativa per definire il futuro del Presidio Ospedaliero di Atessa “San Camillo De Lellis”.
La preoccupazione dei cittadini e delle istituzioni locali era divenuta forte in seguito alla sospensione dell’intera attività operatoria dell’Ospedale, il 7 aprile scorso, su decisione del Direttore generale della ASL di Lanciano-Vasto-Chieti, Francesco Zavattaro.
Già mesi fa il Presidente della Giunta si era impegnato ad aprire un tavolo di discussione con i rappresentanti del comune di Atessa, della ASL di Lanciano-Vasto-Chieti e della Regione, confronto cui, tuttavia, non è stato mai dato un effettivo seguito.
La risoluzione appena approvata, in Consiglio regionale, vede come primo firmatario Mario Olivieri, consigliere regionale di Abruzzo Civico e Presidente della V Commissione Sanità, da mesi impegnato nella strenua difesa del “San Camillo” cui è seguito il sostegno di tutta la maggioranza, del Movimento 5 stelle e di Forza Italia.
Per il Presidente Olivieri “Questo è il primo passo per riaprire la discussione sul futuro del P.O. di Atessa e per il riesame del provvedimento di chiusura del blocco operatorio. L’approvazione della risoluzione rappresenta la naturale conseguenza dell’impegno dei rappresentanti regionali per escludere la chiusura dell’ospedale e per individuare soluzioni alternative alla volontà del Ministero”.
Il Consiglio Regionale ha approvato all’unanimità la risoluzione urgente presentata dal Presidente della Quinta Commissione, Mario Olivieri, in merito alla sospensione delle attività del blocco operatorio dell’Ospedale di Atessa.
“Abbiamo lavorato in sinergia – afferma il Capogruppo PD Mariani – come una maggioranza responsabile deve saper fare, soprattutto quando si affrontano argomenti delicati, come quelli che attengono alla salute ed alla dignità dei nostri concittadini.”
La risoluzione impegna il Presidente della Giunta a far riaprire il tavolo delle trattative tra rappresentanti delle istituzioni locali e quelle regionali preposte, affinché si possano riconsiderare le scelte poste in essere da parte del collegio di direzione dell’Azienda Sanitaria Locale.
“Visto il venir meno del problema del personale – aggiunge Mariani – che in prima istanza aveva fatto scaturire la decisione del collegio e sulla base delle sollecitazioni ricevute da parte dei circoli del Partito Democratico del comprensorio, rappresentati dalle parole del Senatore emerito Angelo Staniscia, sono intervenuto per ottenere una efficace mediazione nel dispositivo del documento politico, perché produca risultati concreti e necessari.”
La risoluzione dunque, votata dall’intero Consiglio consentirà nei prossimi giorni, che siedano allo stesso tavolo i sindaci della zona, oggi presenti in aula, assieme all’Assessore Paolucci ed alla governance aziendale di Lanciano Vasto Chieti, affinchè si producano ulteriori riflessioni sul presidio di Atessa.
“Voglio sottolineare – conclude Mariani – l’atteggiamento del Presidente Olivieri, che nel sostegno delle legittime considerazioni del documento, ha evidenziato lo spirito di collaborazione trovato in questa maggioranza di governo, che ha prodotto senza tema di smentita, un nuovo approccio per ridisegnare la sanità regionale abruzzese.”
“Se il Presidente della Regione D’Alfonso pensa di poter ignorare il voto del Consiglio regionale in merito ai Punti nascita abruzzesi, come ha chiaramente e più volte lasciato intendere, allora sarà guerra su tutta la linea: in aula si prepari alla battaglia perché da questo momento sarà muro contro muro, non gli permetteremo di approvare più una sola delibera. E intanto stamane ho presentato, come primo firmatario, anche la richiesta di convocazione di una seduta urgente del Consiglio regionale per conoscere la verità sulla paventata chiusura dei Pronto soccorso in ben 8 ospedali abruzzesi, richiesta sottoscritta dall’intera opposizione”. E’ la dichiarazione del Capogruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri in riferimento ai lavori odierni del Consiglio regionale e alle volontà dichiarate dall’esecutivo del Presidente D’Alfonso di andare avanti con il Piano di chiusura dei punti nascita abruzzesi, nonostante il voto, condiviso da 4 consiglieri della stessa maggioranza, della risoluzione che giovedì scorso ha impegnato il Governatore a sospendere l’efficacia della disposizione normativa e a rivedere il Piano delle chiusure.
“Restiamo allibiti dinanzi all’arroganza dimostrata dal Presidente D’Alfonso e da parte della sua maggioranza che hanno ufficializzato addirittura le date di chiusura dei punti nascita in Abruzzo – ha sottolineato il Capogruppo Sospiri -: essere stato eletto al governo di un territorio non significa poterne disporre a proprio piacimento, ignorandone le istanze e le esigenze, muovendosi come un carro armato e schiacciando le volontà di migliaia di cittadini che gli hanno espresso chiaramente, sia dentro che fuori dell’aula del Consiglio regionale, la loro contrarietà a quelle chiusure, motivando anche bene e senza possibilità di replica il proprio dissenso. Eppure, nonostante l’espressione dei cittadini, e non solo della politica, nonostante un voto democratico del Consiglio regionale, il Presidente D’Alfonso continua a non manifestare alcuna intenzione di fermarsi, riflettere e ripensare un atto sciagurato, che significherà la rovina della sanità abruzzese a discapito dei pazienti, a partire dalle fasce più deboli, ossia i bambini. Dirò di più: l’intervento odierno del Presidente in aula ha avuto l’aria della presa in giro. Dire infatti che Zuccatelli, Presidente dell’Agenzia Nazionale per i Servizi sanitari regionali, ‘rivedrà la vicenda dei punti nascita’ significa prenderci in giro. L’esecutivo regionale a questo punto deve avere la coerenza dell’assessore Paolucci, e dirci chiaramente che la linea è stata tracciata e che indietro non si torna. Noi ne prenderemo atto e agiremo di conseguenza, anche se in questo modo il Presidente D’Alfonso contraddirà la sua campagna elettorale, adottando un governo matematico e privilegiando i numeri agli uomini. Se oggi ci facciamo mettere i piedi addosso da Roma sui Punti nascita, domani accadrà lo stesso per i Pronto soccorso e poi per ospedali interi. E infatti è notizia di poche ore fa che, dopo i punti nascita, si prepara anche la chiusura dei Pronto soccorso, colpendo, di nuovo, l’ospedale di Penne, quello di Atri e di 6 altri nosocomi abruzzesi, che oggi hanno un bacino di utenza enorme, con una distribuzione geografica che renderebbe difficile raggiungere, in piena emergenza le quattro province. E tutto questo nonostante lo stesso Ministro Lorenzin abbia dichiarato che è possibile derogare alle chiusure, purchè ogni regione si assuma le proprie responsabilità, e proprio quando il Piano di risanamento delle casse regionali, attuato dal Governo Chiodi, ha reso imminente l’uscita dell’Abruzzo dalla fase di commissariamento della sanità. A questo punto la posizione assunta dal Governo D’Alfonso ha un solo nome: arroganza. E a quell’arroganza Forza Italia risponderà con ogni strumento democratico a nostra disposizione: il Presidente D’Alfonso si prepari, perché da questo momento non gli consentiremo di approvare più alcun atto in Consiglio regionale, bloccando i lavori dell’assise, con un unico obiettivo, ossia quello di salvare i nostri ospedali. Nel frattempo abbiamo depositato la richiesta di convocazione di una seduta urgente del Consiglio regionale per ‘discutere delle misure che intende adottare la giunta regionale sulle strutture di emergenza-Pronto soccorso di Sant’Omero, Atri, Penne, Popoli, Guardiagrele, Atessa, Tagliacozzo e Pescina, per i quali siamo pronti a occupare permanentemente l’aula del Consiglio”.
“La mia presenza oggi in Consiglio Regionale accanto ai manifestanti atessani non è, come qualcuno dice, per difendere la battaglia di un campanile, ma è perché ritengo che la Regione Abruzzo, a guida D’Alfonso, stia completamente sbagliando l’approccio ad una tematica così complessa quale la sanità”.
Lo comunica in una nota l’on. Fabrizio Di Stefano che questa mattina ha partecipato all’Aquila ai lavori del Consiglio Regionale D’Abruzzo.
“Qual è la priorità per gli abruzzesi: avere una sanità vicina sul territorio, e che sappia dare risposte rapide ed efficienti alle problematiche dei cittadini – chiede Di Stefano- oppure cogliere il risultato di poter sventolare la bandiera di uscita dallo status di Regione commissariata? Ed io mi chiedo: si può contestualmente perseguire entrambi gli obiettivi?Io ritengo di si. Lo si può e lo si deve fare avendo presente nella scala delle priorità innanzitutto il primo obiettivo: una sanità vicina sul territorio, e che sappia dare risposte rapide ed efficienti alle problematiche dei cittadini e, successivamente, l’obiettivo economico, e quindi, uscire dal commissariamento, in una visione più globale della sanità regionale che, a fronte di qualche inevitabile taglio, valuti quale sia la ricaduta meno impattante sui territori. Ed allora certamente non sono i punti nascita a doversi ridurre ma i reparti fotocopia anche negli stessi ospedali o in quelli vicini.Una progettualità , dunque, che premi un concetto di sanità più prossimo al territorio. E allora si può concepire anche un buon reparto di chirurgia in ospedali minori – conclude il Parlamentare- e contestualmente strutture distrettuali in grado di offrire servizi concreti alle popolazioni e intercettare le istanze, evitando l’afflusso di utenza verso le grandi strutture ospedaliere.
Lo si può fare dando maggior considerazione alla medicina di base che può essere, se opportunamente valorizzata e considerata, un grande alleato in questo progetto. Lo si può fare ragionando con gli operatori, con i tecnici, con gli amministratori locali, con le popolazioni interessate. Insomma in un grande confronto che non veda una Regione matrigna che si alzi la mattina e, per il solo obiettivo di appuntarsi la medaglietta per la fine del commissariamento, con un tratto di penna cancelli ora questa, ora quella struttura”.
Approvata oggi dal consiglio regionale la risoluzione a firma di Pietro Smargiassi (M5S) per evitare la chiusura della Casa di riposo Sant’Onofrio. L’edificio oltre ad avere un’importante funzione sociale, poiché ospita pazienti che vivono li da oltre 30 anni, è un edificio che rientra nel patrimonio artistico e storico della Città. “Dopo un sopralluogo effettuato da me e dal Senatore Castaldi” commenta il consigliere penta stellato “ci siamo impegnati a trovare una soluzione per gli ospiti della struttura e per il patrimonio cittadino”.
“Mi sento di ringraziare l’Assessore Paolucci che ha espresso la sua piena disponibilità a salvare la struttura. l’Assessore ci ha comunicato che i soldi ci sono ed ha preso l’impegno ad indire un tavolo tecnico con tutte le parti coinvolte affinché la casa di riposo abbia i necessari requisiti assistenziali idonei a tutte le situazioni di tutti i gli ospitati” .
Lo stesso impegno compatto che abbiamo messo in Regione” continua Smargiassi “auspico che stavolta si trovi anche nel Comune di Vasto e che non si faccia scappare l’occasione di inoltrare la propria richiesta per accedere ai fondi di cui al PAR FAS Abruzzo 2007/2013 – Adeguamento sismico e miglioramento di edifici pubblici destinati ad attività sociali di tipo residenziale, per il quale il governo regionale si è impegnato a riaprire i termini per l’inoltro delle domande”.
“Non costituisce oggetto dell’agenda politica regionale il ‘taglio’ dei Pronto Soccorso dei Punti di Primo Intervento, semmai si intende investire nelle reti di emergenza urgenza, soprattutto nelle aree interne d’Abruzzo: 10 milioni di euro su nuove postazioni 118 (ovvero 20/25 postazioni aggiuntive rispetto a quelle attuali); 10 milioni già investiti su servizi di telemedicina; 1 defibrillatore per ogni comune d’Abruzzo”. Lo hanno dichiarato il Segretario della V commissione (Salute, Sicurezza sociale, Cultura, Formazione e Lavoro) Maurizio Di Nicola e l’Assessore alla salute della Regione Abruzzo Silvio Paolucci, precisando di essere “impegnati a ricercare le condizioni giuridicamente sostenibili per la salvaguardia dei Punti nascita che afferiscono a territori caratterizzati da peculiari condizioni orografiche e viarie. Riteniamo, infatti, che è necessario sviluppare azioni per mettere in sicurezza il percorso nascita delle cittadine abruzzesi e non, ma dobbiamo saper evitare che la distanza dai presidi erogatori di questa prestazione sanitaria diventi un pericolo maggiore di quello che si intende eliminare”.
“Esprimo la più fraterna solidarietà nei confronti dell’Assessore Regionale Silvio Paolucci, aggredito e minacciato da un nucleo di facinorosi , nel corso della difficile giornata politica di oggi. La mia storia politica riconosce alla possibilità di dissenso una legittimità prioritaria, quando questo è espresso, in maniera anche sostenuta, senza oltrepassare i limiti della civiltà e del confronto. Una contestazione su differenti punti di vista è sana, sostiene i processi democratici e aiuta ad approfondire le scelte e le loro attuazioni. Quando diventa aggressione pura e semplice, ricerca di scontro fisico e cieco sfogo rabbioso, perde i connotati di legittimità e si arrocca su posizioni esecrabili. Quello che sta succedendo durante questi giorni ‘caldi’, che ci vedono impegnati nella composizione di una prassi unica che faccia il bene dei territori e dei cittadini che li abitano, non è espressione di partecipazione democratica. Mai, in nessun caso, la violenza può sostituire il confronto e la discussione sulle idee, i programmi, gli obiettivi. Soprattutto quando in campo sono dispiegate posizioni differenti, che hanno bisogno di serenità per essere canalizzate verso una visione efficace per il paese”, ha commentato il consigliere PD, Pierpaolo Pietrucci.