Le Regioni avranno così la facoltà di variare il periodo di caccia a loro piacimento.
Ciò significa che se il voto sarà confermato alla Camera, sarà possibile aprire la caccia tutto l’anno.
Lo fa sapere la sezione della Lega Nord Abruzzo, secondo la quale appaiono evidenti “le conseguenze nefaste sulla fauna, in particolare su quella migratoria. Aumenterà, inoltre, il numero di morti e feriti che ogni anno si registrano tra cacciatori che si sparano tra di loro o, peggio, a contadini, escursionisti, ecc. che hanno come unica colpa quelladi trovarsi tra il loro fucile e le prede. Consentire la caccia anche nei periodi di massimo afflusso turistico renderà impossibile farsi una passeggiata in natura senza correre il rischio di vedersi impallinati”.
Grande preoccupazione viene poi espressa per gli agriturismi locali, costretti a subire “l’ingombrante presenza di soggetti armati che potranno sparare a poche decine di metri da luoghi dove i bambini dovrebbero essere liberi di giocare ed i cacciatori invaderanno i campi coltivati tutto l’anno con conseguenze negative per il settore agricolo”.
Oggi, intanto, nelle campagne di Collecorvino (Pe) gli attivisti del WWF hanno organizzato una manifestazione di protesta per l’abolizione della caccia e si sono poi trasferiti davanti alla sede dell’assessorato regionale alla caccia di Pescara per festeggiare con un brindisi la fine della stagione venatoria.
Marina Serra