“Conclamata indifferenza” sottolinea a riguardo la Cisl Fps “che ha convinto anche i più scettici dei lavoratori, che, fino a qualche tempo fa, sostenevano la tesi aberrante della proprietà circa la volontà di affossamento da parte della Regione”.
Al contrario, Farina pone l’accento su quello che, nell’opinione del sindacato, sarebbe il vero problema alla base della mancata risoluzione: “le scarse capacità e possibilità che le istituzioni stanno mostrando nel poter dare risposte immediate e concrete alla sofferenza di queste famiglie”.
Proprio l’idea che lo Stato sia impotente in ogni sua manifestazione, dal ministero del Welfare fino alle istituzioni locali, porta la Cisl Fps a dichiararsi “amareggiati e umiliati” di fronte a un sistema che non tutelerebbe i diritti degli onesti e degli umili.
Intanto, il sindacato rimane in attesa di conoscere gli esiti dell’incontro tra l’assessore regionale Paolo Gatti e il ministro Sacconi, con il quale fare chiarezza su quali iniziative sono state predisposte per dichiarare lo stato di crisi del Gruppo Villa Pini.