Secondo quanto dichiarato da Giammarino, l’emendamento, definito dallo stesso “corsaro”, sarebbe stato approvato alle soglie della vigilia di Natale alle ore 5,00 della mattina. “Una proposta bocciata dalle associazioni di categoria nel tavolo regionale di confronto istituzionale” ricorda il direttore di Confesercenti, “ma che è stata ugualmente portata e approvata in Consiglio regionale. Il tutto nella ormai consolidata formula utilizzata nelle passate amministrazioni: il segreto e il ricorso all’improprio strumento della Finanziaria”.
Giammarino si accanisce contro le dichiarazioni di alcuni consiglieri regionali, che avrebbero addirittura negato l’approvazione della norma in questione. Il direttore si chiede, infatti, se il suo testo sia stato realmente approvato o sia stato inserito brevi manu. “La politica abruzzese” continua a riguardo “evidentemente non vuole proprio saperne di mantenere gli impegni assunti con la proposta condivisa di riforma dell’attuale legge sul commercio e condurre la regione verso uno sviluppo serio e duraturo”.
Secondo il direttore, infatti, con l’approvazione di questa norma ogni parte d’Abruzzo potrà avere la sua struttura di media distribuzione, influendo negativamente sul commercio, in quanto la regione nostrana risulterebbe già fortemente inflazionata in termini commerciali.
“La politica abruzzese si sta manifestando per quella che è, cioè ostile alle piccole e medie imprese” sottolinea a riguardo anche il presidente di Confesercenti, Beniamino Orfanelli, “perché così, in questa congiuntura economica, se ne condannano centinaia alla chiusura, con il risultato di precarizzare ulteriormente il lavoro di tanti giovani abruzzesi”.
Confesercenti chiede, pertanto, alla giunta regionale di approvare la legge del commercio così come sarebbe stata concordata con tutte le associazioni di categoria che rappresentano la piccola, la media e la grande distribuzione, annullando in questo modo gli effetti di quanto la Finanziaria, invece, comporterebbe.