La Cgil e la Cisl Fps hanno proclamato lo sciopero generale dei lavoratori del gruppo Villa Pini per domani 19 e mercoledì 20 gennaio “per riaffermare e difendere i diritti di lavoratori e pazienti”, recita una nota, e “costringere la Giunta regionale d’Abruzzo ad assumersi le sue responsabilità e garantire assistenza appropriata ai pazienti, sostegno al reddito dei lavoratori, futuro lavorativo a tutti i dipendenti”.
Domani alle ore 10 i lavoratori si incontreranno a Pescara in largo Madonnina, all’ingresso lato nord del Ponte del Mare; alle 10.30 prevista una catena umana sul Ponte del Mare. Il giorno dopo è previsto un audizione con il procuratore della Repubblica di Pescara, Nicola Trifuoggi, a cui i sindacati chiederanno se vi siano i presupposti di un commissariamento giudiziario di Villa Pini. Giovedì, invece, in programma all’Aquila un’assemblea sindacale nel piazzale antistante Palazzo Silone, sede della Giunta regionale. Nel pomeriggio l’assessore regionale, Paolo Gatti, ha convovcato i rappresentanti sindacali e la proprietà di Villa Pini per aprire il tavolo della crisi aziendale.
Proposta Uil per Villa Pini. Sulla vertenza la Uil ha preparato una proposta articolata in tre fasi. La prima: cassa integrazione per tutti i lavoratori di Villa Pini, poi in una seconda fase risoluzione temporanea, nei 90 giorni tra la sospensione dell’accreditamento a Villa Pini, già attivata dalla Regione, e la definitiva revoca se il Gruppo Angelini non avrà sbloccato la trattativa. Allo stesso tempo la Regione favorirà, con un finanziamento di 80 milioni di euro, la costituzione di una società con capitale pubblico che assumerà tutto il personale. Nella terza fase la società costituità continuerà a gestire il personale tra le Asl e i nuovi privati, fino all’accreditamento definitivo di un nuovo Gruppo che avrà l’obbligo di riassorbire tutti i lavoratori.
Proposta Cgil su vertenza Villa Pini. Di diverso avviso la Cgil, che, attraverso le dichiarazione di Angela Scottu, segretaria regionale e responsabile del dipartimento Sanità ha richiesto che l’impegno assunto dai vertici istituzionali di Regione e ASL con la Commissione d’inchiesta parlamentare venga rispettato fino in fondo.
Giovanna Baraldi, sub commissario regionale alla sanità, ha dato il suo assenso ad una negoziazione della Regione con il Ministero per riassorbire il personale del Gruppo Villa Pini all’interno del Servizio Sanitario Regionale, verificando i risparmi che la Regione conseguirebbe con il disaccreditamento del Gruppo Villa Pini: almeno 60 milioni di euro.
Secondo la Cgil “il Piano di Rientro può e deve essere rinegoziato”, come prevede la Legge Finanziaria 2010, perché non possono essere “i lavoratori a pagare le conseguenze della crisi del Gruppo Villa Pini”.