Pescara. Cinque persone indagate, ma dall’inchiesta vengono stralciate le posizioni dell’assessore regionale alla sanità Lanfranco Venturoni e dell’ex manager della Asl de L’Aquila, Roberto Marzetti. Sono questi i resoconti dell’avviso di conclusione delle indagini relative all’inchiesta “Ground zero”, depositato dal pm del tribunale di Pescara Gennaro Varone.
Rispetto al percorso originario, la conclusione delle indagini sugli appalti della ricostruzione degli uffici della Asl de L’Aquila, porta con se alcune novità significative. In primo luogo il numero degli indagati, che sono cinque: Italo Mileti (ex assessore regionale), Claudio D’Alesio (ex amministratore delegato della Fira servizi), ancora confinati agli arresti domiciliari per millantato credito, Giuseppe Cichella (avvocato), Enzo Mancinelli (funzionario regionale) e Francesco Pirocchi (titolare della società di broker assicurativi, Medias). I cinque sono indagati per concorso in corruzione, mentre su Milesi e D’Alesio pesa anche l’accusa di millantato credito. Dall’inchiesta, come si evince, sono state stralciate alcune posizioni: in primis quella dell’assessore alla sanità Lanfranco Venturoni, dell’ex manager Asl Roberto Marzetti e di due imprenditori, Alido Venturi ed Enrico Tessitore. Per Venturoni, che aveva negato ogni addebito sin dall’inizio della vicenda, lo stralcio della posizione processule potrebbe, presto, essere seguita da una definitiva archiviazione. Per l’accusa, comunque, Mancinelli in una gara pubblica per l’individuazione di una società’ che avrebbe assicurato i rischi delle Asl abruzzesi, per favorire Pirocchi, avrebbe escluso l’impresa concorrente. Sempre secondo l’accusa, in cambio la figlia di Mancinelli sarebbe stata assunta presso lo studio dell’avvocato Cichella e sarebbe stata pagata attraverso una serie di fatture dalla ‘Medias’ di Pirocchi.