“ Le dimissioni dell’assessore Alfredo Castiglione rappresentano un segnale di cambiamento per la politica abruzzese, che denota un forte senso delle istituzioni”. La dichiarazione di Maurizio Acerbo (Prc), battuta nel pomeriggio dalle agenzie, fa strabuzzare gli occhi a molti, ma quella del consigliere regionale ha tutte le sembianze di una provocazione mista a sarcasmo per la vicenda che vede coinvolto il vicepresidente della giunta regionale, rinviato a giudizio dal tribunale di Pescara per concorso in corruzione.
Le dimissioni di Castiglione, rinviato a giudizio per una vicenda di buoni carburante del 2004, vengono però smentiteda fonti ufficiali della presidenza della giunta regionale, ed è soprattutto per questo che la nota di Acerbo assume una valenza sarcastica e pungente nei confronti del centrodestra. “ Ringraziamo l’assessore per averci risparmiato inutili polemiche. Castiglione” dice Acerbo, “dimostra di aver ben compreso che per restituire credibilità’ alle istituzioni e alla politica e’ indispensabile che chi amministra la cosa pubblica sia al di sopra di ogni sospetto. Difficile immaginare che possa gestire con autorevolezza una delega come quella alle attività’ produttive che implica costanti rapporti con il mondo imprenditoriale chi sia rinviato a giudizio. Va dato atto a Castiglione di averlo capito da solo e di aver evitato di determinare una situazione imbarazzante per una Regione la cui storia recente e’ contrassegnata dal susseguirsi di scandali. E’ vero che si tratta di una scelta obbligata” prosegue il consigliere regionale, “per una coalizione che ha conquistato la Regione e la città e la Provincia di Pescara soltanto grazie all’impatto delle inchieste giudiziarie sull’opinione pubblica, ma questo non cancella il valore del gesto di Castiglione. Per una volta – conclude – c’e’ qualcuno che antepone il senso delle istituzioni alla propria permanenza su una poltrona di potere. Sono sicuro che Castiglione sapra’ comunque dare un contributo importante in qualità di consigliere regionale mettendo a frutto le sue doti e la sua esperienza”.