Abruzzo: i vertici di Forza Italia litigano su Facebook

Pescara. Un vero e proprio ‘terremoto in pubblica piazza’ è in corso tra gli elementi di spicco regionali di Forza Italia. Luogo di discussione insolito, quello di Facebook, dove un post del coordinatore regionale Nazario Pagano sta scatenando un botta e risposta pubblico, con toni accesi, se si considera che il tutto è visibile a qualsiasi utente del popolare social network. Delle polemiche si sono scatenate già nei giorni scorsi tra il coordinatore della provincia di Pescara Lucio Petrocco e Lorenzo Sospiri; qualche ora fa Pagano ha espresso il suo (per alcuni tardivo) punto di vista al riguardo.

Riportiamo per esteso il suo post: ‘In questi giorni sugli organi di informazione abruzzesi e sui social network alcuni esponenti di Forza Italia si stanno esercitando in una polemica tanto violenta quanto assurda e controproducente per il nostro movimento. I contrasti interni resi pubblici, le ormai superate lotte di potere sul tesseramento legate a vecchie logiche di egemonia interne al partito, rappresentano il sistema migliore per allontanarsi dalla gente e dai veri problemi che vive quotidianamente e di cui si chiede rapida soluzione. Il comportamento di un nostro dirigente di partito che accetta di trasportare il Presidente della Regione in elicottero diventa l’occasione per critiche, invettive ed accuse reciproche sulla stampa. Tutto questo è inaccettabile e contrario alle regole statutarie ma, soprattutto, a quelle della buona politica. Non è possibile che un nostro Consigliere regionale e un nostro Coordinatore provinciale litighino pubblicamente e addirittura minaccino di querelarsi. Le tensioni ed i conflitti intestini sono del tutto ingiustificabili e, nell’interesse comune, nessuno deve ergersi al ruolo di “primo della classe” dando lezioni pubblicamente a base di insulti rivolti a colleghi di partito: lo spettacolo che ne risulta è pessimo, indecente e controproducente.
È dimostrato dall’esito delle votazioni più recenti che, laddove il centrodestra è unito, vince sempre sulla sinistra. Laddove invece il centrodestra cede a derive, a polverizzazioni, a divisioni, a una politica dei veti… ecco, in questi casi l’unico risultato che si ottiene è quello di allontanare i nostri elettori, spingendoli al non voto quale rifiuto di una classe politica nella quale non si riconoscono’.

Non si è fatta attendere la risposta di Lorenzo Sospiri, sentitosi chiamato in causa: ‘Non ritengo di dovermi giustificare di nulla perché io a D’Alfonso faccio l’opposizione perché non fa il bene dell’Abruzzo e perché è del PD e non gli faccio da autista per spostarsi nei suoi vari impegni politici, caro Nazario menti sapendo di mentire perché quello che ho da dirti sono solito farlo per iscritto e privatamente e non è mio costume polemizzare pubblicamente, smentiscimi se puoi, detto ciò un Partito vive di legittimazioni democratiche, ora puoi semplicemente convocare i congressi????? Per la serie: giochiamo se gioco io la palla la metto se io non gioco la palla me la riprendo. La palla è di chi decide la gente, convoca i congressi. #democrazia

Poco dopo è intervenuto anche Mauro Febbo, che ha preso le difese di Sospiri, criticando l’operato del coordinatore: ‘Purtroppo sono solo chiacchiere di salottieri nominati che hanno paura di confrontarsi con gli eletti, gli iscritti, i simpatizzanti, la gente. Da luglio aspettiamo la convocazione del Consiglio Regionale (art. 29 dello Statuto) o meglio ancora si convochino i Congressi Provinciali dove possiamo confrontarci e poi democraticamente di scelgono Dirigenti (con la D maiuscola) ecc… Ma questo per il “cerchio magico” è tabù, ma noi non ce ne andiamo e non molliamo’.

I tre si sono controreplicati reciprocamente con altri interventi, alcuni al vetriolo, altri con toni più pacati.

Poi la bordata dell’onorevole teatino Fabrizio Di Stefano: “Caro Nazario, rimango esterrefatto leggendo il tuo post: sei stato tu a criticare pubblicamente il tesseramento di Chieti ritenuto da te evidentemente non soddisfacente, e adesso parli di “superate lotte di potere sul tesseramento legate a vecchie logiche di egemonia interne al partito”! Forse ti sei reso conto che la maggior parte delle tessere di Pescara sono state fatte da iscritti che non apprezzano la tua gestione!? Quanto poi al Presidente Provinciale di Pescara e alla vicenda che tu citi, ritengo che da singolo cittadino sia libero di trasportare chi vuole, ma poi debba anche accettare le critiche di chi, come Sospiri ma anche come il sottoscritto, ritiene che invitare a cena a casa propria Luciano D’Alfonso, o chicchesia non abbia una ricaduta politica; ma, al contrario, fare l’eli-autista del Presidente della Regione, nostro avversario politico per motivi di natura non esclusivamente personali, ma per consentirgli di partecipare alle sue manifestazioni politiche, non sia condivisibile e lo espongono a critiche che deve essere disposto ad accettare. Immagino cosa ne pensino coloro che avevamo nominato a guida di enti regionali e che, pur avendo ben operato, sono stati rimossi con l’arrivo di D’ Alfonso o a quei dirigenti regionali sostituiti nelle loro mansioni solo per la vicinanza al centrodestra sempre con l’arrivo del centrosinistra. Immagino cosa ne pensino quei tanti nostri amici amministratori che avevano ricevuto finanziamenti dalla precedente gestione Chiodi e che all’arrivo di D’Alfonso hanno visto revocati quei fondi solo per il torto di essere di centrodestra, salvo poi, con il nostro gruppo consiliare, costringere la sinistra alla retromarcia .
Ti chiederei di venire a parlare con quegli amici a Chieti che lavorano nell’ambito della sanità e che stiamo cercando di coinvolgere come candidati alle elezioni comunali ma che ci dicono che non lo faranno per timori di ripercussioni in azienda.
Oppure con quei nostri amministratori, per restare in provincia di Chieti, che vedono il proprio territorio ridefinito in parco naturale senza neanche essere consultati; o ai tanti militanti che, disinteressatamente e con tanta pura passione politica, hanno sempre dato l’impegno, il sacrificio, il tempo , per le nostre cause e per le nostre campagne elettorali. Anzi, vista questa tua nota, mi verrebbe da fare una sorta di consultazione online sull’atteggiamento del Coordinatore Provinciale di Pescara, e chiederei anche agli altri consiglieri regionali che non si sono ancora pronunciati, se la pensano come te su questo specifico argomento oppure no . Nel primo caso, sono pronto a sentire le loro motivazioni per convincermi del contrario. Su una cosa comunque sono d’accordo con te: arrivare ad uno scontro così aspro tra due esponenti dello stesso partito fino a minacciarsi le querele, è quanto di più sbagliato possa accadere. Ma ti prego, finiscila con questo tuo ergerti a giudice sullo “spettacolo” offerto. Tu non sei primo della classe, ma sei il primo responsabile di questo malessere. In questo abbondante anno della tua gestione, al di là del giudizio sui passaggi elettorali che non hai mai voluto affrontare con tutti i nostri amministratori e dirigenti, hai gestito il partito come “primo della classe” e non come primus inter pares. Facendo nomine non per merito, ma nella stragrande maggioranza dei casi, in virtù dei tuoi rapporti personali, come nel caso di Pescara e non dettando alcuna linea politica sul territorio. Quando vorrai, nelle sedi di partito, se le riunirai, potrei continuare.
Caro Naziario, io nasco da una concezione politica che individua il mio avversario sempre al di là della barricata e quindi nel centrosinistra, ma ritengo che sia giusto che un partito possa e debba discutere in maniera democratica sulla gestione dello stesso, nelle sedi istituzionali, se tu le riunissi, o comunque ovunque si possa discutere la linea politica di un partito e sarei pronto, qualora tu lo facessi, non solo a riconoscerti il ruolo di primus inter paris ma perfino a collaborare con te se me ne dessi le possibilità. Proprio per questa mia concezione ritengo sbagliato arrivare a denunce tra esponenti dello stesso partito ma ritengo altresì sbagliato difendere atteggiamenti di vassallaggio nei confronti del nostro avversario politico, che oggi è il Presidente della Regione Abruzzo, come ha fatto il tuo amico coordinatore provinciale Petrocco, che come persona, imprenditore e per alti mille aspetti apprezzo, ma politicamente, per questo atteggiamento lo condanno senza mezzi termini”.

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