“Tutte le accuse sono fondate e documentate, la toppa è peggiore del buco. E’ una triste storia: si dimetta e chieda scusa”. Queste le parole del Pd Abruzzo nei confronti di Liris.
“Avremmo voluto anche noi che la questione in cui si è “incartato” l’Assessore al Bilancio Guido Liris, e con lui il D.G. ASL Roberto Testa, si esaurisse con eleganza, magari con delle scuse da parte dell’Assessore. Ma, purtroppo, visto il tenore delle risposte da lui rilasciate alla stampa, non è così”, dura la replica del segretario regionale PD Michele Fina, dei senatori PD Luciano D’Alfonso e Stefania Pezzopane e dei consiglieri del gruppo Paolucci, Dino Pepe, Antonio Blasioli e Pierpaolo Pietrucci e il consigliere Sandro Mariani.
“Ci vediamo così costretti a controbattere punto per punto – dicono gli estensori della nota congiunta e illustrano – :
“Troviamo oltremodo scorretto da parte di Liris, continuare a fare leva sulla sua generosità come medico, (che non è in discussione, non essendo questo il punto della questione), piuttosto che chiedere scusa e affermare di aver sbagliato circa quanto ormai è acclarato, vale a dire l’illiceità dell’atto che lo reintegra con funzioni Dirigenziali nella Direzione Generale della ASL1. Tutto è documentato negli atti incontrovertibili che sono depositati presso la Presidenza del Consiglio di Regione Abruzzo e inviati al Presidente della Commissione Vigilanza per conoscenza e azioni previste”. Conclude così il PD Abruzzo.
Anche il M5S Abruzzo ha voluto esprimere il loro disappunto: “Il Governo avvii le indagini sullo scandalo Liris. Assessore si dimetta”. “Non senza stupore e incredulità, apprendiamo dalla cronaca di questi giorni della incredibile vicenda amministrativa che ha coinvolto Guido Quintino Liris, attuale assessore della Regione Abruzzo al Bilancio, Aree interne del cratere, Programmazione Restart, Sport e impiantistica sportiva, oltre a numerose altre materie e competenze. Mi chiedo se alla luce della vicenda in cui risulterebbe coinvolto l’esponente di Fratelli d’Italia il governo non ritenga necessario ed urgente, anche al fine di prevenire il ripetersi di situazioni di questo tipo, avviare delle indagini ministeriali volte ad acquisire gli atti relativi a quanto illustrato in premessa, valutarne la regolarità ed eventualmente, disporne l’annullamento e trasmettere tutto alla magistratura per gli opportuni rilievi. Fermo restando che l’assessore dovrebbe dimettersi immediatamente”. Così il senatore abruzzese del MoVimento 5 Stelle Primo Di Nicola che sul caso ha presentato un interrogazione presentata al ministro della Salute Roberto Speranza e il ministro della Pubblica Amministrazione Fabiana Dadone.
“Si apprende – spiega Di Nicola – da numerose e autorevoli fonti stampa (La Notizia, a firma Maria Trozzi, e Huffington Post, a firma del Vicedirettore Alessandro De Angelis) della richiesta rivolta dall’Assessore e poi recepita dalla Asl di una ’interruzione dell’aspettativa’, concessa a suo tempo, con il contestuale reintegro nella struttura. Una richiesta che è stata immediatamente e tempestivamente recepita dal direttore della struttura, che avrebbe allocato l’assessore all’interno dello staff della direzione a dal primo aprile. La clamorosa decisione, che di fatto ha determinato la configurazione di un illegittimo cumulo di incarichi e compensi, oltre ai pur evidenti profili legali di incompatibilità e inconferibilità di incarichi presso le pubbliche amministrazioni, ha suscitato forti reazioni sul piano dell’opportunità politica e morale, tanto da indurre l’Assessore stesso, nel tentativo grottesco di rimediare alla situazione, a dichiarare, solo successivamente, di voler rinunciare ad ogni corrispettivo di natura economica, e, dopo pochissimo tempo, il direttore generale a revocare il provvedimento di reintegro. Si tratta di una vicenda che, al di là degli aspetti legali, la cui valutazione andrà fatta nelle opportune sedi, pone problemi etici e morali che rappresentano una realtà in cui ancora è persistente un intreccio perverso tra politica e pubblica amministrazione, imponendo inevitabilmente la necessità di intervenire tempestivamente per fare chiarezza su comportamenti amministrativi apparentemente diretti al fine esclusivo di trarre vantaggio materiale da una situazione generale di grande difficoltà, in cui il pretesto di una presunta forma di solidarietà e spirito di servizio diviene invece occasione di profitto personale”.
Fratelli d’Italia invece, commenta gli attacchi a Liris “ridicoli e strumentali”.
“Sono del tutto fuori luogo e strumentali le accuse che diversi esponenti del M5S e del Pd stanno rivolgendo all’assessore della Regione Abruzzo Guido Liris, che è anche medico epidemiologo, in merito alla sua decisione di tornare alla medicina per occuparsi dell’emergenza coronavirus. In particolare taluni attacchi sfiorano il grottesco: alcuni riguardano ipotizzate incompatibilità tra ruolo di medico e ruolo di assessore, altri una presunta sovrapposizione di incarico e stipendi o la presunta inconciliabilità in termini di tempo delle attività di medico e assessore. Tutte accuse smontate pezzo pezzo dallo stesso Liris, e facilmente documentabili controllando la produzione degli atti e la sua presenza, anche fisica, presso la Regione Abruzzo, il quale ha fugato ogni dubbio ribadendo per l’ennesima volta la completa gratuità delle sue prestazioni professionali nell’ambito dell’incarico presso la Asl dell’Aquila. Ribadiamo quindi il sostegno a Liris e ricordiamo ancora una volta a Pd e M5S che al di là del colore politico, quando qualcuno compie un gesto nobile come quello di Liris nei confronti dei cittadini del suo territorio in piena emergenza coronavirus, o si applaude oppure, se proprio non ci si riesce, si sceglie la strada di un più composto silenzio”. Lo dichiara il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Francesco Lollobrigida.