Pescara. Procedono speditamente i lavori per il nuovo svincolo dell’Asse Attrezzato nei pressi del ponte di Capacchietti. Ma c’è chi solleva i propri dubbi sulle criticità che presenta il cantiere sul fronte che si affaccia su via Aterno.
“E’ un nostro lettore pescarese, Giancarlo Odoardi, a spiegarci con corredo fotografico le sue perplessità circa la “convivenza pericolosa tra auto, ciclisti e pedoni”. Lo ha fatto inviandoci una lettera, che pubblichiamo integralmente.
Attraverso frequentemente in bici il Ponte delle Libertà (che più amorevolmente chiamo il Ponte di Villa Fabio) dove sono ancora in corso i lavori di realizzazione del raccordo con l’asse attrezzato. Ho sempre fatto caso, ma adesso ancora di più, che la perimetrazione fluttuante dell’area di cantiere esclude l’utilizzo da parte dei pedoni dell’uso marciapiede presente sul ponte, ancorché effimero nella sua consistenza, ma pur sempre esistente. E questo sia in direzione nord che sud. Tradotto: chi attraversa il ponte si ritrova a farlo condividendo la carreggiata stradale con le auto.
Pur non conoscendole nel dettaglio, mi chiedo da profano se questa modalità organizzativa del cantiere contravvenga alle norme vigenti in materia di sicurezza stradale, specie quando ad esserne coinvolti siano i soggetti più deboli.
Questa mia sensazione viene oggi rafforzata da un particolare costruttivo che ho recentemente scoperto sul lato sud, all’altezza dell’innesco di via Aterno sulla rotatoria. Se si percorre detta via in direzione mare monti, si noterà che il marciapiede viene improvvisamente interrotto dalla delimitazione esterna della rotatoria, un muro definitivo che orla la strada escludendo qualsiasi ipotesi di continuità del tracciato pedonale.
Chi arriva a piede deve “immettersi” sulla strada e esporsi al pericolo massimo di condivisione della corsia con le auto, sia che debba attraversare la rotatoria che dirigersi verso il ponte.mMa a ben guardare questo vale per tutto il cantiere da qualsiasi parte lo si attraversi, e da quando il cantiere è stato aperto.
E, viste le caratteristiche dell’opera che ricordano tanto un raccordo di tipo autostradale, ma qui siamo dentro la città, mi viene in mente un’altra opera di recente realizzazione, a Piazza Unione, che rimanda alle stesse sensazioni: ma i pedoni dove passano?
In soldoni: è possibile che i cantieri stradali a Pescara non tengano conto dei pericoli che determinano nell’immediato intorno, soprattutto nei confronti dell’utenza debole?
Anche quello attualmente aperto sul lungomare nord, all’altezza del confine con Montesilvano, per la realizzazione della pista ciclabile sul lungomare, presenta gli stessi problemi: i pedoni sono costretti ad “invadere” la sede stradale con grave pericolo per la loro incolumità.
Ma cosa dicono i responsabili per la sicurezza di questi cantieri? È una faccenda che li riguarda o loro si occupano solo dei fatti interni all’area dei lavori?
L’Amministrazione comunale, che finalmente si accinge a dotarsi di una struttura operativa in materia di sicurezza stradale, farebbe bene ad effettuare delle immediate verifiche, magari anche su tanti altri cantieri cittadini, ed a fare chiarezza, per la tranquillità ed incolumità di tutti. Non è mai troppo tardi.”