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I genitori dei ragazzi del Centro Diurno Ricciconti di Atri scrivono a D’Alfonso

Atri. Un genitore di un ragazzo che frequentava il Centro Diurno Ricciconti ad Atri scrive una lettera a D’Alfonso. I genitori chiedono chiarezza e spiegazioni per la chiusura del loro “tesoro”.

Presidente,

Le scrivo a nome dei genitori dei ragazzi del Centro Diurno “D. Ricciconti” di Atri (Te); o forse sarebbe più corretto scrivere dell’ex Centro Diurno, così da andare subito al cuore del problema ed al motivo per cui abbiamo deciso di rivolgerci direttamente a Lei.

Siamo abituati a lottare per difendere la già troppo fragile vita dei nostri ragazzi e, come padre, prima ancora che uomo delle Istituzioni, comprenderà bene quanto caparbio e viscerale sia l’amore di un genitore, soprattutto quando sa di doverlo essere per tutta l’esistenza, perché al proprio figlio la vita ha negato la possibilità dell’emancipazione.

Nel 2001 la Fondazione “D. Ricciconti”, in virtù delle finalità statutarie, cura la propria azione sul miglioramento della vita delle persone diversamente abili promuovendo iniziative lodevoli e, per i nostri figli, vitali. Istituisce il Centro Diurno, successivamente realizza la Fattoria Sociale di “Rurabilandia”, nell’ottica di “promuovere” agio piuttosto che “proteggere” il disagio.

Per i nostri figli, oggi tutti adulti, si è trattato di una risorsa importante, perché la frequentazione di un centro specializzato, nelle ore pomeridiane e per tutti i giorni della settimana è opportunità di seguire un reale percorso di integrazione.

Dal 1 settembre scorso tutto questo non è più possibile e, nonostante abbiamo chiesto formalmente spiegazioni all’Organismo Commissariale cui fa capo ora l’ex IPAB “D. Ricciconti”, ad oggi non abbiamo ricevuto risposta alcuna. Tutt’ora, 15 persone, con le loro famiglie, non sanno perché è stato tolto loro un “tesoro”.

Le chiediamo, pertanto, confidando nella sua nota sensibilità umana e cristiana di riuscire a dare, almeno Lei, una risposta ai nostri figli perché è difficile, ci creda, spiegare loro che spesso, nei posti giusti ci sono, purtroppo, le persone sbagliate.
Restiamo fiduciosi e con l’occasione Le porgiamo cordiali saluti.

Per conto dei Genitori – Il Presidente
Savini Mirko