Indice di contagio in calo in Italia.
L’Rt, ovvero il valore che indica la probabilità di trasmissione del virus, è sceso a 1,18.
E’ il primo segnale che le misure restrittive, attuate dal Governo a partire dal 14 ottobre, iniziano a dare effetti.
Nel report settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità e del Ministero della Salute si evidenzia come “si riscontrano valori medi di Rt tra 1 e 1.25 nella maggior parte delle Regioni e province autonome e da questa settimana in alcune Regioni il valore di Rt stimato è inferiore a 1”.
Migliorano i dati in molte Regioni: Lazio, Liguria, Molise e Sardegna vedono scendere l’Rt sotto a 1 ma per il momento la mappa a tre colori resta la stessa.
Per vedere i primi cambiamenti, e passaggi da una zona all’altra, bisognerà aspettare la data del 27 novembre quando Lombardia e Piemonte dovrebbero uscire dalla zona rossa.
L’Abruzzo invece potrebbe scegliere di restare in zona rossa a prescindere dai dati.
Se i Governatori premono per riaprire e ripartire, anche attraverso la valutazione dell’epidemia mediante indicatori diversi da quelli usati attualmente, il Ministro della Salute Roberto Speranza riporta tutti alla cautela “Nessuno sottovaluti la serietà della situazione. La pressione sulle strutture sanitarie è molto alta. C’è un primo segnale incoraggiante ma non possiamo scambiarlo per uno scampato pericolo”.
Intanto, sempre il Ministro Speranza, ha firmato oggi l’ordinanza che entrerà in vigore dal 20 novembre e fino al 3 dicembre per rinnovare le attuali misure per Lombardia, Piemonte, Calabria, Puglia, Sicilia e Valle D’Aosta.
Non pensa alla curva, che ha iniziato ad appiattirsi, e neanche ai consensi il Premier Giuseppe Conte che ha dichiarato in assemblea annuale dell’Anci “Neppure gli scienziati si azzardano a dire quale sarà l’evoluzione della curva” e guardando al Natale vede delle festività sobrie “Baci e abbracci, festini e festone non sono pensabili, indipendentemente dalla curva. Nessuno si faccia illusioni perché questo Natale non assomiglierà a quelli passati”.
Ma le festività sono anche il momento della possibile spinta per una economia in sofferenza dove un lockdown nel periodo natalizio potrebbe costare al nostro Paese 25 miliardi di consumi. Conte si augura che si possano fare acquisti e scambiarsi doni ma si appella al “buon senso” per evitare di ripetere gli errori dell’estate.