La casa dello studente resta un monumento allo spreco, alla speculazione e alla politica malsana. La giunta non è riuscita ad utilizzare i fondi europei (PAR FAS 2007-2013) previsti per il completamento dell’opera ed, oggi, l’Adsu di Teramo è costretta ad onorare una parcella della cifra astronomica di 137 mila euro per il progetto avviato nel 96’ di qualificazione dello studentato, progetto che mai vedrà la luce.
Nel frattempo l’Università attende invano di trasferire la mensa nei locali della biblioteca universitaria di Scienze Politiche e Scienze della Comunicazione a Coste Sant’Agostino, meno libri più spaghetti. Il trasferimento può avvenire solo con l’autorizzazione della giunta regionale
all’Adsu, un atto di natura politica che presto la giunta, entrando negli ultimi mesi del mandato, non avrà più la competenza ad emanare. Perciò i lavori che si stanno tenendo per trasformare i locali della biblioteca potrebbero essere il prossimo spreco.
Il quadro è aggravato dalla continua diminuzione dei fondi per il diritto allo studio a fronte di un elevata tassa regionale per finanziare lo stesso, perverso circuito che produce il paradosso dello studente che si autofinanzia il proprio diritto costituzionale a raggiungere i più elevati livelli di studio anche se privo di mezzi. Non solo, saranno anche quest’anno numerosi gli idonei non
beneficiari della borsa di studio, situazione sconosciuta nel resto d’Europa.
Questo è il modello Teramo, del resto è difficile aspettarsi sensibilità nei confronti di sapere, istruzione e formazione da parte di chi si occupa di trivellare la regione verde d’Europa”.
Stefano Diodati
Rappresentante degli studenti nel Cda dell’Adsu Teramo
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