Così la città poté riavere in tutto il suo splendore la porta, costruita in età Angioina nella seconda metà del Duecento e restaurata in età Borbonica quando Re Ferdinando di Sicilia la adornò con stile neoclassico nella parte superiore dove c’è anche l’orologio. I recenti interventi sono stati eseguiti nell’ambito della risistemazione della zona a seguito di un rovinoso crollo che causò il deturpamento e il crollo di alcune vecchie case. Ma, attualmente, come ci ha segnalato il signor Paolo, purtroppo, lo storico orologio è nuovamente fermo, come il tempo a Chieti, che sembra essersi fermato, trasformando lentamente la parte alta della città in una “ghost town”. Pertanto, si chiede al Comune di Chieti e alla Sovrintendenza di adoperarsi affinché venga rimesso in funzione l’orologio di Porta Pescara, che ha battuto importanti ore di momenti storici della città.
segnalazione tratta da www.censorinoteatino.blogspot.it