Hatfield (1988) e Hatfield e Walster (1978) parlarono di una distinzione tra diversi tipi di amore: compassione e passione. La compassione è definita come il sentimento di intimità e affetto che si prova verso qualcuno, senza però che ci sia passione o eccitazione psicologica; questo tipo di amore si sperimenta in genere nelle relazioni non sessuali, come l’amicizia, oppure in quelle relazioni sessuali dove però non è più presente la passione di una volta, pur essendoci una forte intimità. L’amore passionale è definito come intenso desiderio nei confronti dell’altro, caratterizzato da eccitazione psicologica, pensieri incontrollati e forti, sentimenti intensi e comportamenti manifesti.
Sternberg (1986; 1988) propose una teoria triangolare dell’amore secondo la quale l’amore sarebbe composto da tre aspetti : l’intimità, la passione e l’impegno. L’intimità (componente emotiva) si riferisce ai sentimenti di vicinanza e di legame con il partner; la passione (c. motivazionale) consiste nell’eccitazione che si prova nei confronti del partner, vi è compresa l’attrazione sessuale; l’impegno (c. cognitiva) comprende una decisione a breve termine, cioè quella di amare il partner, ed una a lungo termine, che è l’impegno di mantenere questo amore e di restare con il partner. Sternberg ha studiato anche la diversa combinazione di questi elementi dell’amore: ad es. nel momento in cui si sviluppa una relazione potrebbe esserci un amore romantico, caratterizzato da passione e intimità; ma potrebbe anche trattarsi di amore perfetto se comprendesse anche il terzo aspetto, cioè l’impegno.
Per essere più chiari, in base alla teoria triangolare dell’amore, si possono avere queste combinazioni:
– Intimità: gradimento, solo intimità;
– Impegno: amore vuoto, solo impegno;
– Passione: infatuazione, solo passione;
– Amore romantico: intimità + passione;
– Compassione: intimità + impegno;
– Amore fatuo: passione + impegno;
– Amore perfetto: intimità + passione + impegno.
Altri ricercatori (Hendrick e Hendrick, 1986; Lee, 1973; 1988) hanno identificato sei stili, intesi come teorie di base che le persone possiedono sull’amore e che guidano i loro comportamenti nelle relazioni:
– Eros: amore appassionato, è molto importante l’aspetto fisico (es. Io e il/la mio/a compagno/a abbiamo provato attrazione reciproca non appena ci siamo incontrati);
– Ludus: amore per gioco, niente è preso sul serio (es. Cerco sempre di mantenere il/la mio/a compagno/a nell’incertezza riguardo all’impegno che ho con lui/lei);
– Storge: amore che cresce lentamente, si sviluppa da un’amicizia o da un affetto (es. E’ difficile dire quando esattamente l’amicizia si è trasformata in amore);
– Pragma: amore concreto e realistico, gli amanti sanno esattamente cosa cercare in una relazione e formulano delle condizioni da soddisfare (es. Ho tenuto conto di cosa il/la mio/a compagno/a avrebbe ottenuto nella vita prima di mettermici insieme);
– Mania: amore fortemente emotivo, una sorta di amore romantico, i partner sono ossessionati l’uno dall’altro e si alternano tra disperazione ed esaltazione (es. Sto male quando le cose non vanno bene fra me e il/la mio/a compagno/a);
– Agape: amore totalmente altruistico, generoso e alquanto raro, gli amanti non pensano a se stessi, ma al loro partner con uno stile più spirituale che fisico (es. Cerco sempre di aiutare il/la mio/a compagno/a quando attraversa un brutto periodo).
Le frasi riportate come esempi sono riprese da un questionario sugli stili dell’amore (Hendrick e Hendrick, 1992), grazie al quale sono state riscontrate anche delle differenze di genere: infatti sembrerebbe che gli uomini sono più ludici (stile Ludus) mentre le donne utilizzerebbero maggiormente gli stili Storge e Pragma; inoltre si è visto che delle coppie reali mostravano una considerevole somiglianza nello stile individuale di amore e che nelle coppie che avevano ancora una relazione si avevano alti livelli di Eros e bassi di Ludus rispetto alle coppie che si erano lasciate.
Dott.ssa Luisa Del Nibletto
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