L’acceso dibattito sui parcheggi del sesso o Lovely park che in questi giorni sta investendo la città di Montesilvano e mano a mano sta contagiando altre città costiere limitrofe a Pescara, come Francavilla, sembra al momento non toccare la città di Pescara.
Nonostante lo scalpore a livello nazionale che questo tema suscita, la politica a Pescara sembra disinteressarsi completamente al problema, mostrando di avere una decina di strati di “prosciutto” davanti gli occhi, divisa dunque tra “benaltristi” e colpevoli disinteressati. Com’è possibile affrontare una questione che lega insieme i temi della sicurezza e del diritto all’amore? Una possibile risposta è già stata offerta dalla delibera con la quale il consigliere municipale di Sel a Napoli, Patrizio Gragnano, ha inteso risolvere i problemi legati alla sicurezza di quanti (specie giovani), non avendo un luogo chiuso dove appartarsi e fare l’amore, decidono di farlo in macchina rischiando di essere rapinati o di incorrere in imbarazzanti sanzioni. Questa soluzione si chiama Lovely park. Ne esistono già diversi a Napoli e Bari. Luoghi chiusi e protetti, isolati, sorvegliati e dotati di cestini, dove le persone possono trovare la loro intimità in macchina senza il pericolo di essere aggrediti o di essere derubati. Il diritto alla sessualità é un diritto umano universale e inalienabile, e la sessualità è una componente fondamentale dell’essere umano. Compito della politica é garantire l’esigibilità in sicurezza di questo diritto, specie per tutti quei giovani che non hanno alternative non avendo un’abitazione dove poter esercitare, con la dovuta privacy, i propri diritti sessuali di esseri umani e preferiscono programmare un rapporto anziché privarsene del tutto. Per sottolineare la gravità del problema abitativo giovanile e dunque delle conseguenze che questo ha nella sfera della sessualità, basti pensare all’altissimo tasso di under trenta che, a causa di disoccupazione e precarietà, vivono ancora con i propri genitori o della mancanza di una casa dello studente a Pescara o ancora dell’assenza di sostegni all’affitto specifici per giovani. Come al solito al sentire questa nostra ci sarà la solita minoranza chiassosa che alzerà le barricate, ma noi siamo convinti della bontà della nostra proposta e siamo altrettanto convinti che la maggioranza dei cittadini saprà correttamente interpretare il senso di questa nostra sortita. Ai detrattori di questa proposta, come per esempio l’ex assessore di Montesilvano Gervasi che chiede ai giovani castità, chiedo di non vedere il mondo per come loro vorrebbero che sia ma di guardarlo per quello che é. Fare l’amore è un diritto e nessuna regola potrà mai impedire ai giovani di sperimentare. Detto ciò mi chiedo e chiedo: quanto vale la sicurezza dei nostri ragazzi? Vale più di qualche principio? Secondo noi si. Intendiamo barattare i nostri principi sapendo di mettere a rischio l’incolumità dei giovani che scelgono di fare l’amore? Invito dunque ad aprire questa riflessione anche a Pescara e concludo parafrasando una famosa preghiera di Don Tonino Bello: Dio salvaci da chi, per mettere al sicuro i propri principi, uccide le persone.
Roberto Ettorre – Coordinatore comunale Sel Pescara