Chieti. Il video – denuncia della rubrica il “Censorino Teatino” sulla sede comunale di Chieti Scalo, chiusa ormai da quasi un decennio per lavori di ristrutturazione, ha destato clamore e scosso l’opinione pubblica teatina che sembrava intorpidita da un atavica apatia, a tal punto che la ditta edile ES (attualmente titolare dei lavori della delegazione municipale di Piazza Carafa), interpellata, ci ha invitato nel cantiere, aprendo la saracinesca del palazzo comunale scalino, affinché documentassimo il reale stato dei lavori.
Per onor di cronaca, la ditta ES costruzioni Srl dal 2011 ha rilevato un ramo d’azienda della Edil Stile S.r.l, che attualmente ha cessato di operare, già titolare dei medesimi lavori e appartenente allo stesso giro economico – imprenditoriale,che secondo informazioni riferitemi, sarebbero stati assegnati alla nuova impresa con atto n. 2011/003595; ma nonostante i tanti soldi pubblici spesi, nonostante il cambio sia di amministrazione, che di ditta, modificando l’ordine degli addendi il risultato è sempre lo stesso, così la sede comunale scalina ieri come oggi è ancora chiusa con il cartello di “lavori in corso”.Ma, come ci ha riferito il Geom. Pino Bevilacqua, manager dell’azienda ES costruzioni, che ci ha invitato nel cantiere della delegazione scalina per riprendere lo stato di avanzamento dei lavori, pare che la ristrutturazione dovrebbe essere ultimata a spron battuto entro la data di riconsegna dei lavori o poco oltre, più o meno comunque per la fine del mese di aprile o al massimo entro i primi di maggio. A tal proposito, come si evince dalla documentazione video, i locali della palazzina di Piazza Carafa abbisognano attualmente ancora della illuminazione, degli impianti di riscaldamento (come ad esempio i termosifoni, i climatizzatori), hanno ancora cavi e tubi scoperti; inoltre, la pavimentazione in più punti deve essere completata, anche qualche rifinitura qua e là deve essere ancora fatta; le porte e il mobilio secondo quanto riferito dal Geom. Pino Bevilacqua sono state già ordinate.Comunque, attualmente, la struttura dovrebbe essere così organizzata: al piano terra dovrebbe essere ubicata la sede della biblioteca comunale, che raccogliendo l’istanza di un gruppo di cittadini di Chieti Scalo, si era chiesto di collocare nell’ex ufficio postale in modo tale da riqualificare quell’immobile vuoto nella medesima piazza e lasciare perciò il piano alla distaccata di qualche ufficio comunale, come ad esempio un comando dei vigili urbani che è fondamentale nella parte bassa della città; al secondo piano dovrebbe esserci la sala studio – lettura della biblioteca; al terzo piano l’ufficio anagrafe e al quarto dovrebbe rimanere un locale a disposizione.
Nel video, nei vari piani si sentono rumori dei trapani, delle seghe e dei martelli degli operai che lavorano sotto la supervisione del direttore dei lavori.
Ma, quali sono i reali motivi dei ritardi nella riapertura della struttura che ormai i cittadini aspettano da troppo tempo?
Il Geom. Pino Bevilacqua, che ci informa che i lavori sono ricominciati da qualche giorno, parla di controlli, verifiche, insomma delle classiche beghe burocratiche che attanagliano le azioni della pubblica amministrazione italiana. (Sentiamo a tal proposito cosa ci dice esattamente nell’intervista!!!). Però, alla cittadinanza, dopo tutto questo tempo, questa risposta non può essere sufficiente perché non può di certo saziare la voglia di conoscere la verità.Sicuramente, i ritardi potrebbero essere stati influenzati dalla carenza di fondi dovuti ai tagli dei finanziamenti agli enti pubblici; sicuramente potrebbero aver influenzato i travagli economico – finanziari della ditta Edil Stile Srl che era titolare dei lavori e il conseguente passaggio di consegne alla nuova impresa ES costruzioni Srl; sicuramente ci sono stati verifiche e controlli, ma tutto questo non basta a giustificare tutti questi anni di ritardi. Dovrebbe essere direttamente il nostro preparato assessore ai lavori pubblici Mario Colantonio a intervenire ed a spiegare alla cittadinanza i motivi di questo disservizio reiterato nel tempo.Pertanto, con l’auspicio che il nostro assessore si decida ad intervenire per fare chiarezza sulla vicenda, gustiamoci questo video che ci può aiutare a comprendere sicuramente qualcosa di più.
IL VIDEO è TRATTO DAL BLOGWWW.CENSORINOTEATINO.BLOGSPOT.IT
Dott. Cristiano Vignali
Circolo Culturale “Marco Porcio Catone il Censore”