Atri. Come è possibile che una manifestazione come il premio di Poesia “Città di Atri” sia finita nel dimenticatoio, dopo dieci edizioni di successo?
È l’interrogativo che il poeta ligura, di origine abruzzese, Lamberto Garzia, rivolge all’ex assessore alla Cultura della cittadina ducale, Gabriella Liberatore, ideatrice, tra l’altro, del Premio.
“L’atto del rivolgermi a Lei” continua Garzia “assai probabilmente in un esercizio di stile retorico, è dovuto al fatto che non ne ho avuto più notizie. E il non averne avuto alcuna noterella è in me motivo di eufemistico sconforto, perché per sette anni ho avuto l’onore e l’onere di organizzare la manifestazione, manifestazione che in quell’arco di tempo ha visto la presenza di giurati, vincitori ed ospiti illustri: Giuseppe Conte, Stefano Zecchi, Milo De Angelis, Ettore Spalletti (il maggior artista vivente abruzzese), Renzo Paris, Valentino Zeichen, Umberto Piersanti, Claudio Damiani, Giancarlo Pontiggia, Maurizio Cucchi, Davide Rondoni, il regista di Gomorra Matteo Garrone, il musicista Edoardo Bennato e molti altri. Dell’Abruzzo, che amo e che orgogliosamente ne porto le origini, gli unici dispacci culturali che mi sono pervenuti è dell’indefesso impegno da parte di un solerte politico nell’organizzare ‘partite di calcetto, altro non so. Nel salutarla, ricordo a Lei e agli straordinari e da me amati cittadini atriani, che il Premio aveva anche il Patrocinio del Ministero per i Beni e le attività Culturali, riconoscimento che è stato annullato dopo le miserevoli traversie della decima edizione, che parlarne in questa lettera aperta equivarrebbe a riempire di inchiostro acido e bile una decina di cartelle. Un saluto a quella parte di Abruzzo che porto ancora nel cuore: umana, altruistica, generosa e sensibile verso il bello dell’arte e della vita semplice”.
Tuttavia, ma è solo un’ipotesi, il quesito probabilmente dovrebbe essere girato all’attuale assessore alla Cultura. A lui, infatti, ed all’attuale Amministrazione, spetta il compito di portare avanti manifestazioni che hanno portato alla cittadina atriana il meritato prestigio culturale.