Pescara. “Sono ancora in attesa di avere una risposta formale alla mia lettera scritta inviata lo scorso 4 agosto all’attenzione dell’assessore Paolucci dove ho fatto esplicita richiesta di conoscere il verbale dell’ultimo Tavolo di Monitoraggio svolto a Roma tra i delegati della Regione Abruzzo e i tecnici del Ministero che a questo punto esigo che mi venga consegnata e pretendo la sua pubblicazione al più presto poiché l’assessore alla Sanità non può più continuare a mentire agli abruzzesi ed a descrivere un contesto sanitario non corrispondente alla realtà vantando risultati e numeri che esistono esclusivamente nella sua mente.
Anche perché la vita quotidiana del mondo sanitario abruzzese ci racconta una realtà devastata e lontana anni luci da quella che il nostro assessore vuole farci credere”.
Questo il commento del Presidente della Commissione vigilanza e consigliere regionale Mauro Febbo all’indomani delle ultime dichiarazioni dell’assessore regionale Silvio Paolucci.
“In attesa di leggere il verbale del Tavolo di Monitoraggio – spiega Febbo – l’assessore alla Sanità farebbe bene a non lasciarsi andare a certe dichiarazioni che finiscono solo per indispettire gli abruzzesi e, soprattutto, il personale sanitario medico, infermieristico e paramedico che vivono sempre di più un in vero stato di trincea.
Non conosco il mondo o contesto ovattato in cui il bocconiano Paolucci vive ma oggi abbiamo una situazione sanitaria in Abruzzo drammatica che peggiora giorno dopo giorno. Infatti basta farsi un giro negli ospedali dove troviamo situazioni al limite del collasso organizzativo, lacune nei reparti e criticità nei macchinari come la mancanza di personale mai come in quest’ultimo periodo si era verificato un turnover al 50%”.
“L’assessore Paolucci – continua Febbo – nella sua analisi si sofferma solo sul numero oggettivo dei LEA ma non entrare nel merito delle singole questioni analizzate ed seminate dai tecnici del Ministero dove abbiamo una realtà completamente diversa.
In questi tre anni e mezzo di governo di gestione D’Alfonso–Paolucci la sanità è sicuramente peggiorata ed i cittadini hanno solo visto tagli sui servizi e sull’assistenza.
Tempo prezioso per rincorrere i project financing da attuare nella realizzazione dei nuovi ospedali, reparti senza personale adeguato, liste di attesa infinite, diversi e strategici Punti nascita chiusi in attesa di capire che fine farà quello di Sulmona, Guardie mediche ridotte, chiuse o ancora in attesa di essere sostituite con auto medica e personale medico adeguato, spesa farmaceutica ospedaliera aumentata addirittura del +76%, medicinali introvabili negli ospedali con i pazienti costretti a portare i medicinali da casa, confusione creata con il pasticcio sui pagamenti dei ticket a carico dei Comuni e utenti su alcune prestazioni socio-sanitarie, Elisoccorso 118 ancora senza verricello mettendo a rischio il pronto intervento di Chieti e Pescara dove si attende che venga ultimata la piazzola di atterraggio creando un disservizio notevole, Pronto soccorso in forte sofferenza che continuano a prestare i servizi solo grazie alla disponibilità del personale e dei medici, dati dei bilanci di tutte le Asl abruzzesi che chiudono, al 30 giugno di quest’anno, con segno negativo e bilanci 2016 resi più “leggeri” da ingegneria contabile, ma sempre negativi”.
“Questo è il tragico quadro che oggi abbiamo della sanità abruzzese e non capisco come possa l’assessore regionale rilasciare certe dichiarazioni. Pertanto – conclude Febbo – appena l’assessore regionale avrà la bontà di consegnarmi e rendere pubblico l’intero resoconto del Tavolo di Monitoraggio, così da analizzare attentamente le singole voci e aspetti che intessano la sanità abruzzese, avremo modo, sempre se lo riterrà opportuno, di confrontarci pubblicamente.
Poiché ritengo insopportabile e detestabile che si continui a raccontare una realtà fantasma che esiste solo nei suoi sogni mentre la sanità abruzzese corre rapidamente verso il baratro per manifestata e provata incapacità sia del governo regionale sia del suo delegato”.
Anche l’ex Presidente della Giunta regionale, Gianni Chiodi, ha voluto replicare all’Assessore alla Sanità Silvio Paolucci che parla di un presunto equilibrio di bilancio attestato dal Tavolo di Monitoraggio.
“Eh no caro Assessore, una persona con la Sua formazione universitaria non parlerebbe mai di equilibrio economico del sistema sanitario abruzzese nel 2016 quando, invece, la Sua gestione ha generato disavanzo che è stato costretto a riequilibrare con coperture di bilancio – afferma Chiodi – Se lo avesse fatto il Presidente D’Alfonso lo avrei giustificato, ma non posso fare altrettanto con Lei. Il suo comunicato serve solo a gettare fumo negli occhi confidando nella impreparazione della massa dei lettori.”
Secondo l’ex Presidente, nel 2016 non esiste l’equilibrio economico, e lo affermerebbe lo stesso Paolucci quando evoca che sarebbe stato raggiunto attraverso gli “utili portati a nuovo e agli accantonamenti stanziati per il ripiano delle perdite,” in parole povere con gli utili dei precedenti anni e dei precedenti esercizi.
“Perché Paolucci non specifica a quali anni si riferiscono le coperture da usate per coprire il disavanzo del 2016?” – incalza Chiodi.
“Non vorrei – aggiunge – che ciò fosse dovuto a precedenti virtuose gestioni che non riguardano certamente quella Sua e del Presidente D’Alfonso; non vorrei che fossero accantonamenti e fondi che, a suo tempo, noi decidemmo di destinare ad assunzioni di personale medico ed infermieristico, ad acquisti di macchinari o, peggio ancora, di accantonamenti che nel Programma Operativo furono assegnati al potenziamento dell’assistenza territoriale e che oggi, invece, vengono magari usati per coprire disavanzi gestionali.
Disavanzi che sono conseguenti ad una incapacità di controllo e di governo dei costi delle Asl che stanno contraddistinguendo la gestione del centrosinistra abruzzese.” In sostanza per il Presidente emerito Chiodi, sono tornati i tempi bui quando la “politica” era solo politicante e “cedevole” rispetto a sollecitazioni di spesa non necessarie.
“D’altra parte mi risulta che tale “cedevolezza” verso alcune cliniche private risulterebbe essere stata stigmatizzata anche dal Tavolo romano” – continua Chiodi. “Se poi dovesse rispondere a verità che per il 2017 si preannunci un disavanzo di oltre 50 milioni di euro – conclude – sarebbe davvero un disastro e avreste, Lei e la Giunta D’Alfonso, in soli tre anni riportato indietro l’Abruzzo a prima del 2009 . Caro Paolucci, si impegni di più.”
LA REPLICA DEL SEGRETARIO PD, MARCO RAPINO
“Credo che l’elevata capacità del Consigliere Mauro Febbo di passare, come si suol dire, di pala in frasca, e di non farlo nemmeno bene, sia una delle sue più grandi qualità, se non l’unica. Ad ogni occasione, seguito poi a ruota da altri esponenti di Forza Italia, si ripete sempre lo stesso gioco: si cerca di oscurare una realtà o un dato oggettivo cercando di infondere il dubbio su altri argomenti, in maniera maldestra e provando la stessa falsa soddisfazione di un giocatore di poker, di primo pelo, che cerca di fingere, con simpatica mimica facciale, la sua paura di perdere.
Il punto è che quando si ricopre una carica, quale quella del Consigliere Febbo o dell’ex Presidente Gianni Chiodi, non si può pensare di fare un sorrisino o l’occhiolino a chi ti guarda e chi ti legge, perchè le persone che hai di fronte sono i cittadini, anche quelli che ti hanno votato, e raccontare una realtà differente proprio a loro è equiparabile ad una presa per i fondelli. Esistono dei dati oggettivi e su quei dati oggettivi non si gioca, perché definiscono la realtà dei fatti.
Così come esistono documenti datati, facilmente recuperabili per chiunque voglia, dai quali è difficile nascondersi. Ad oggi, e relativamente agli ospedali di Penne e Popoli, abbiamo due sentenze del Tar Abruzzo che dimostrano come l’intero processo di riordino della rete ospedaliera nella nostra regione si sia basato, solo e soltanto, sulla necessità di garantire assistenza sanitaria ai nostri cittadini e lo ha fatto in base a tre criteri: sicurezza, qualità ed efficacia delle cure. Non finisce qui.
I magistrati hanno anche stabilito come non ci sia stato alcun taglio dei posti letto che anzi sono aumentati. Relativamente a documenti passati, datati e facilmente recuperabili, mi auguro che il Consigliere Chiodi quando parla di “virtuose gestioni” in riferimento all’ “equilibrio economico” non volesse alludere proprio alla sua e a quando, fermandosi ai dati contabili, ha creato seri danni alla stabilità economica della Regione Abruzzo con la mobilità passiva e non lavorando sui Lea.
C’è molta differenza tra chi impegna il suo tempo a lavorare e chi, come nel passato, continua a passare di pala in frasca, appunto, senza trovare la via d’uscita. La prima grande differenza si riscontra negli obiettivi che ci si prefigge in un contesto quale quello della sanità: dare risposte ai bisogni assistenziali, ai cambiamenti della società, creare le basi per una migliore qualità delle cure anche differenziando le specificità delle stesse strutture ospedaliere e portare avanti un principio di riconversione che utilizza al meglio tre elementi: capitale umano, risorse professionali e le stesse strutture ospedaliere e territoriali.
Questi per noi sono obiettivi fondamentali e continueremo a perseguirli. Il centrosinistra non si ferma alla contabilità ma aumenta i servizi cosa che il tavolo ha certificato: dalla rete di emergenza utenza alla prevenzione oncologica che prima era a zero.”