Nuovi bus e biglietto unico: parte seconda fase del trasporto pubblico in Abruzzo VIDEO

Acquisto di nuovi autobus, istituzione del bacino unico regionale, introduzione – attraverso una serie di step – del biglietto unico e potenziamento del trasporto merci su ferro.

 

Sono i pilastri della strategia sul trasporto pubblico in Abruzzo, illustrati questa mattina a Pescara dal consigliere regionale delegato Camillo D’Alessandro. “La costituzione di Tua, la società unica di trasporto regionale – ha sottolineato – ha rappresentato un passaggio fondamentale per riorganizzare il comparto, che presentava criticità legate alla difficile situazione economico-finanziaria di Arpa. Oggi, grazie alla razionalizzazione delle risorse e all’ottimizzazione dei costi, possiamo contare su una società risanata, che chiuderà il suo bilancio in pareggio e forse anche in utile.

 

Questo ci consente di avviare la cosiddetta ‘fase 2’ del nostro progetto su basi diverse e più solide”. Tra le iniziative principali spicca il rinnovo del parco mezzi: da settembre partiranno le procedure per l’acquisto di 140 nuovi autobus da destinare al trasporto pubblico locale, per un investimento complessivo di 35 milioni di euro finanziati con fondi regionali e statali. Successivamente, ogni anno, si punterà ad acquistare circa 100 mezzi, in modo da arrivare a una completa sostituzione di quelli attualmente in servizio. Novità sono previste anche sul fronte della programmazione. “Puntiamo – ha rimarcato D’Alessandro – alla creazione di un bacino unico regionale, che ci permetterà di migliorare il servizio ed eliminare, definitivamente, la sovrapposizione di tratte effettuate non solo da Tua, ma anche dagli altri concessionari del Tpl.

 

Un passaggio propedeutico all’introduzione del titolo unico di viaggio gomma-ferro, in collaborazione anche con Trenitalia, che sarà necessariamente attuato sulla base di step periodici”. La sfida che la Regione si è posta è quella di riuscire a convincere gli abruzzesi a preferire l’uso del mezzo pubblico alle auto private. “E in questo percorso – ha aggiunto il consigliere delegato – un ruolo di primo piano lo avranno i Comuni, che saranno chiamati a lavorare su una nuova urbanistica dei trasporti, prevedendo a esempio la creazione di parcheggi di scambio e di corsie preferenziali per i mezzi pubblici. Solo così, riusciremo davvero a imprimere una svolta a quelle che sono le abitudini dei nostri concittadini”. Per quanto riguarda il trasporto merci su ferro, uno dei fiori all’occhiello di Tua (che può già contare su importanti contratti con i principali vettori privati), si lavorerà per accelerare i progetti di infrastrutturazione nella zona industriale della Val di Sangro, dove sorgerà un terminal di scambio ferroviario collegato direttamente con le banchine dei porti di Ortona e Vasto. Parte dei lavori sono già stati consegnati (sono tra i progetti del Masteplan), mentre altri sono in dirittura d’arrivo.

 

 

“Un’opera – ha continuato D’Alessandro – che consentirà alle aziende già presenti di tagliare drasticamente i costi di trasporto delle proprie merci, ma che rappresenterà anche un forte elemento di attrazione per nuovi insediamenti produttivi, che potranno contare su un servizio efficiente gestito da una società a capitale pubblico in grado di offrire condizioni competitive”. Nel frattempo, nel 2019 scadranno le concessioni in essere per il trasporto pubblico locale ed entro la fine di quest’anno andranno predisposti i bandi. La Regione ha intenzione di affidare in house a Tua i servizi di Tpl che già gestisce, mandando a gara gli altri servizi, come quelli commerciali. “Stiamo verificando la fattibilità normativa di questo orientamento – ha concludo D’Alessandro – e credo che un quadro più chiaro potremmo averlo nell’arco di poche settimane”.

Febbo: ‘Operazione di ingegneria finanziaria’

“Sinceramente non capiamo come il delegato ai Trasporti Camillo D’Alessandro possa essere entusiasta del lavoro svolto fino adesso da questo Governo regionale sul tema dei trasporti visto che non si è materializzato nessun risanamento del TPL e nessuna riforma ma abbiamo assistito solo a un’operazione di ingegneria finanziaria che grava sulle spalle dei lavoratori e dei fruitori del servizio, oltre che aver premiato alcuni territori a discapito di altri”.

E’ quanto dichiara il Presidente della Commissione Vigilanza, Mauro Febbo replicando alla conferenza stampa del Delegato regionale ai Trasporti.

“La realtà dei fatti è ben diversa da quella illustrata da D’Alessandro. Ricordo – prosegue Febbo – che Arpa, una delle tre società confluite in Tua, doveva portare i registri in tribunale per crediti del 2015 cancellati mentre oggi vengono riscritti in bilancio 2016 della Società Tua e addirittura vengono transati.

Crediti che oggi permettono alla società regionale di chiudere e approvare un bilancio che altrimenti sarebbe stato in perdita. Perché quei milioni erano inesigibili per Arpa e ora invece magicamente sono stati riconosciuti a Tua?

Inoltre, le altre 40 transazioni per altrettante società concessionarie del Trasporto pubblico locale come e quando saranno pagate? Ad oggi il Dipartimento ha certificato che solo 27 aziende di trasporto su 40 hanno un credito transati paria 13,4 milioni mentre il debito ammonta a 16 milioni e mezzo, si presume che quello complessivo si avvicini molto ai 20 milioni di euro.

Somme che la Regione Abruzzo non dispone nelle proprie casse e non sa nemmeno come reperirle. Infatti nell’ultimo consiglio regionale abbiamo denunciato l’assurda operazione per far chiudere il Bilancio in utile di Tua portando a definizione una transazione di 7,4 milioni di euro utilizzando come copertura finanziaria fondi a gestione vincolata sui cui la Corte dei Conti ha più volte ‘richiamato’ non solo l’attenzione del Governo regionale ma addirittura ha minacciato lo scioglimento anticipato del Consiglio”.

“Così lo stesso Governo nazionale impugnando il Conto Consuntivo del 2013. L’assurdità di questa operazione – rimarca ancora Febbo – è riscontrabile anche quando, durante i lavori della Prima Commissione, ho richiesto il parere dei dirigenti e nessuno ha voluto dare il proprio parere favorevole se non dopo aver apportato modifica al testo con rinvio al pagamento e quindi l’approvazione dei Conti consuntivi 2013/2014/2015/2016, cioè a tempi indefiniti.

Ma intanto il Bilancio di Tua potrà essere approvato il 17 luglio e salvare la società. Nel mentre i territori si sono visti scippare sedi (vedi quella di Lanciano della Sangritana e a Chieti sede ex Arpa) e servizi ed i lavoratori hanno dovuto accettare forti riduzioni delle indennità”.

“Ricordo a Camillo D’Alessandro – continua Febbo – come sono state tagliati un milione e mezzo di chilometri, nelle zone interne e svantaggiate, stranamente solo per privati e non per Tua, mentre i biglietti sono aumentati del 15%.

A questo debito parziale di 13,4 (forse 20) va aggiunto il contenzioso in essere di altri 13,2 milioni di euro per mancato trasferimento per l’applicazione degli incentivi del CCNL di secondo livello, che per la prima volta non viene riconosciuto ai concessionari i quali hanno intrapreso una specifica azione giudiziaria.

Su questo punto è molto strano il silenzio delle Organizzazioni Sindacali ma tant’è loro continuano a incassare le loro tessere dai dipendenti e a mantenere il privilegio dei permessi assicurati e retribuiti. Inoltre ciò che fa gioire il delegato D’Alessandro è il contenzioso che 9 Regioni hanno con il Governo circa le sanzioni per la mancata riscossione dei biglietti da parte degli utenti per 8 milioni di euro che non sono stati cancellati ma semplicemente rinviati al 2019.

Ormai è cronaca che per quell’esercizio il Delegato sarà scappato dalla Regione ed il debito ricadrà sul futuro e sul prossimo governo regionale. Quindi tutta questa grande riforma annunciata e propagandata da D’Alessandro non è altro che un enorme debito pari a 34,6 milioni (se non 43,6) di euro che adesso gli abruzzesi si troveranno sulle loro spalle e a carico delle prossime generazioni.

A questo bisogna aggiungere il quadro critico della società Tua dove i1600 lavoratori hanno e avranno una busta paga più leggera e i fornitori aspetteranno mesi e mesi per vedersi saldare le proprie fatture”.

“Pertanto – conclude Mauro Febbo – di fronte a questo disastro causato e portato avanti da D’Alfonso e D’Alesssandro consiglio di rivedere seriamente e realisticamente la loro azione di Governo prima che portano l’Abruzzo al default definitivo. Anche se sono entrambi sempre più impegnati e preoccupati a difendere il loro prossimo seggio parlamentare che a risolvere i veri problemi degli abruzzesi”.

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