Pescara. Otto milioni di penalità per il trasporto pubblico locale, per gli anni 2012-2013-2014, pesavano sul bilancio dei trasporti in Abruzzo. Motivo della sanzione? Il mancato rispetto, per gli anni individuati, di uno dei parametri da cui dipende parte dei trasferimenti da parte dello Stato alla Regione, ovvero il rapporto ricavi/costi: i ricavi da traffico devono remunerare almeno il 35% dei costi pena la decurtazione del fondo. Nel caso dell’Abruzzo questo parametro non era stato rispettato.
La Regione Abruzzo porta da mesi avanti una battaglia a Roma, che oggi il delegato ai trasporti Camillo D’Alessandro dichiara di essere stata vinta.
“Con Decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 30 giugno scorso – spiega D’Alessandro – lo Stato ha rinviato per quest’anno e probabilmente anche per il prossimo, come emerge dalla lettura della norma, l’applicazione delle penalità e questa circostanza ci consente di avere il fondo regionale per il TPL, come lo scorso anno, completamente capiente, per cui potremo, ad esempio, garantire la continuità delle esenzioni dal pagamento degli abbonamenti scolastici per gli studenti con fascia bassa di reddito familiare anche per il prossimo anno scolastico oltre al finanziamento all’esercizio gomma-ferro”.
“Sullo sfondo – conclude D’Alessandro – permangono altri problemi, in particolare il contenzioso in corso, che riguarda tutte le Regioni e non solo l’Abruzzo, relativo al mancato riconoscimento dei maggiori costi dovuti alle modifiche intervenute al Contratto collettivo nazionale del lavoro degli autoferrotranvieri, ma anche su questa partita abbiamo posto a Roma e al Ministro Delrio il problema laddove emergesse un obbligo in capo alle Regioni che, secondo i nostri tecnici, non sarebbero tenute in ragione di modifiche alla legislazione nazionale”.