A scoprire l’abusiva pesca con le reti è stato proprio un subacqueo che con la sua attrezzatura l’altro giorno, viste anche le ottime condizioni meteo, è uscito in mare aperto per raggiungere la zona delle scogliere sommerse, nel tratto nord del litorale di Cologna Spiaggia, tra la blocchiera e la foce del fiume Tordino.
Mentre nuotava, dotato di tutta l’attrezzatura necessaria (a cominciare dalla boa di segnalazione) ha incontrato sul fondale, a meno di 2 metri di profondità una lunga stesa di reti a tramaglio che solitamente, proprio in questo periodo, vengono utilizzati per la pesca delle seppie.
Ha rischiato di finirci contro e di rimanere aggrovigliato. Reti incontrate a meno di 200 metri dalla riva, in una zona vietata, tra la spiaggia e al di qua della scogliera. Il sub fortunatamente si è accorto delle reti, ma ha rischiato di finire imbrigliato e di mettere a rischio la propria vita. La pesca con le reti non può essere praticata entro 500 metri dalla riva.
Inoltre bisogna avere la licenza di pescatore professionista, in ogni caso le reti devono essere ben segnalate nel tratto di fondale in cui giacciono e comunque non possono essere calate ad una distanza così ravvicinata. Non è la prima volta che subacquei incappano nelle reti abusive. Gli uomini della capitaneria di porto solo sulle tracce dei pescatori abusivi.