Wwf Abruzzo traccia bilancio 2016: ‘Grandi battaglie, qualcuna vinta’

Pescara. Grandi battaglie, energia e addio a Ombrina Mare, caccia, natura, tutela dell’ambiente: il Wwf Abruzzo traccia il bilancio di fine anno, “unico protagonista l’ambiente”, ed analizza “i dati positivi e quelli negativi”, cercando di valutarli anche per “meglio programmare gli impegni per l’anno successivo”.

Parla del 2016 come di “un anno speciale”, l’associazione, ricordando il 50esimo anniversario celebrato proprio nell’anno che sta per concludersi. Parlando di un “bilancio in chiaro-scuro”, il Wwf sottolinea che “il risultato più eclatante dell’anno è stato certamente l’addio a Ombrina Mare, il devastante progetto di perforazione petrolifera contro il quale l’Abruzzo si è battuto in forma corale, con i suoi cittadini, le sue organizzazioni e le sue istituzioni.

Ci sono tuttavia – dice l’associazione – tanti altri progetti rimasti in piedi e, soprattutto, non c’è la certezza assoluta che il divieto di impiantare strutture petrolifere a meno di 12 miglia dalla costa resti per sempre in vigore.

Resta anche la delusione per il mancato raggiungimento del quorum al referendum del 17 aprile sulle trivelle: va però segnalata la straordinaria campagna referendaria che ha animato tutta la nostra regione come il resto d’Italia”.

Altro tema è quello della caccia. “L’insistenza della Regione nello schierarsi a favore degli interessi dei cacciatori – sottolinea l’associazione – ha costretto il Wwf a rivolgersi di nuovo alla giustizia amministrativa.

Prima il Tar, due volte, e quindi il Consiglio di Stato hanno sostanzialmente bocciato il calendario venatorio abruzzese. E’ stato inoltre formalmente sancito che il principio di precauzione posto a tutela della fauna selvatica prevale sull’esigenza di prelievo venatorio. Un passo avanti importante, di rilievo nazionale”.

I problemi, per il Wwf, restano anche in tema di natura:

“La sopravvivenza dell’orso marsicano, teoricamente garantita dal Patom – dice il delegato regionale Luciano Di Tizio – è invece messa a rischio da scelte invasive per il territorio che la stessa Regione porta avanti, dalla mancata chiusura al traffico di strade montane, da chi ostacola il buon funzionamento del Parco Regionale Sirente-Velino e anche dalla continua riduzione degli stanziamenti regionali a favore del Parco stesso e delle Riserve”.

A questo, ricorda l’associazione, si aggiunge il processo di revisione della legge regionale 38 che regola Parco e Riserve, mentre è “deludente anche l’ennesimo anno senza il varo, atteso ormai da oltre 15 anni, del Parco Nazionale della Costa Teatina”.

In materia di tutela dell’ambiente, il Wwf sottolinea che “la Regione non è stata capace di fare un passo indietro nella gestione dell’ARTA al cui vertice è stato nuovamente nominato un politico e non un tecnico” e in più “nuovo bilancio regionale i fondi per l’Agenzia sono stati rivisti al ribasso”.

Gli ambientalisti si soffermano anche sui tagli nei trasporti ferroviari, definiti “negativi”, e sul fatto, “positivo”, che “è stato scongiurato, al momento, l’assurdo progetto di revisione delle autostrade tra l’Abruzzo e Roma”.

“Il Wwf Italia – sottolinea Dante Caserta, abruzzese, vice presidente nazionale del Wwf – non può che essere soddisfatto dell’impegno dei volontari che l’associazione vanta nelle organizzazioni locali, nelle Oasi, nei Nuclei di Guardie volontarie e nei Centri di Educazione Ambientale della regione.

Ci sono stati successi e, certamente, anche obiettivi per il momento mancati, ma le capacità, l’impegno e l’entusiasmo dei nostri volontari ci autorizzano a guardare al futuro con grande ottimismo”.

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