D’Alfonso ha esplicitato a Giampieri due necessità: che Ancona in questa fase non sia lontana dalle esigenze dei porti abruzzesi, usando sollecitudine su ogni pratica, e che vi sia un’autonomia concordata tra le due regioni a livello di portualità e di economia del mare, e soprattutto per le manutenzioni e il rilascio delle autorizzazioni amministrative a favore dei legittimi portatori di interessi. Inoltre il Governatore ha ipotizzato l’organizzazione di un convegno di alto livello a gennaio in sinergia con l’Autorità portuale marchigiana.
Dopo aver ricordato che il porto di Ancona incide per il 2,7% sul PIL delle Marche grazie alle 5.347 persone che vi operano, Giampieri ha accolto l’invito con soddisfazione e ha posto l’accento sulla mission dell’ente che presiede: facilitare la vita delle imprese.
“Oggi nasce una collaborazione intelligente ed ambiziosa – ha commentato D’Alfonso al termine dell’incontro – e sono contento che a capo dell’Autorità portuale vi sia Giampieri, un manager formattato con precisione per il suo ruolo ed estraneo alla casualità. Siamo interessati ai 266 km di infrastruttura portuale che vanno da Pesaro a Ortona, ai quali vogliamo aggiungere i 307 km che separano Ortona da Civitavecchia per realizzare un rettangolo strategico tra Adriatico e Tirreno”.
Al termine dell’incontro Giampieri ha dichiarato“È nato un nuovo soggetto con 6 porti, tutti con uguale dignità ed attenzione. Sarà interesse comune lavorare ad una strategia che valorizzi le caratteristiche e le peculiarità di ogni scalo, nell’interesse dello sviluppo economico ed occupazionale. Essere al centro della Macro regione Adriatico Ionica rappresenta un’opportunità straordinaria per progetti europei di qualità”.