Alla riunione hanno preso parte deputati e senatori abruzzesi di tutte le forze politiche, compreso il Sottosegretario alla Giustizia Federica Chiavaroli, e i sindaci e i rappresentanti dell’avvocatura delle città interessate.
“Tutti i presenti hanno convenuto sull’esigenza di trovare un modello per tutelare i presidi della legalità sul territorio regionale. Vi è la necessità di analizzare il fabbisogno del settore, ridisegnare la rete giudiziaria e far sì che l’Abruzzo si possa dotare di altre strutture. A tale scopo ciascuno al proprio livello lavorerà per ottenere una proroga del termine stabilito; successivamente sarà costruito un gruppo di lavoro per valorizzare i presidi di legalità nella regione”. E0 il commento al termine dell’incontro di Luciano d’Alfonso e del presidente del Consiglio Regionale, Giuseppe Di Pangrazio.
“Io ritengo molto difficile che si possano salvare tutti i quattro tribunali soppressi perché come ha detto il Ministro della Giustizia Orlando nella sua visita nella nostra regione, abbiamo chiuso uffici in tutta Italia e la riforma ha funzionato”. È quanto sostiene il sottosegretario uscente alla Giustizia, la senatrice Federica Chiavaroli, a margine dell’incontro a Pescara.
“L’obiettivo di questo incontro – spiega – è quello di trovare la strada che possa servire a ripensare la riforma della geografia giudiziaria che ha interessato l’Abruzzo. Ricordo per chiarezza che nel 2012 il Parlamento aveva deciso di chiudere i quattro Tribunali abruzzesi: Avezzano, Sulmona, Lanciano e Vasto. Decisione sospesa per il terremoto e sospensione che cessa nel settembre del 2018. Ora perché il Parlamento possa tornare indietro rispetto ad una decisione già assunta, è necessario che la comunità abruzzese politica si metta d’accordo”.
“Se noi abbiamo a cuore il nostro Abruzzo e i nostri territori, dobbiamo metterci d’accordo – aggiunge – fare una proposta che magari proponga di salvarne uno, due, e sono certa che in questo modo questa proposta possa essere valutata dal Ministero della Giustizia, ma soprattutto dal ministro dell’Economia e delle Finanze che è il vero osso duro in questo momento. Per questo ritengo questa una riunione utile per riuscire a trovare una convergenza rispetto ad una soluzione di questo tipo”.
Fra i parlamentari presenti c’erano Antonio Castricone (Pd), Maria Amato (Pd), Paola Pelino (Fi), Andrea Colletti (M5S), Gianni Melilla (Si), Gianluca Fusilli (Pd), Stefania Pezzopane (Pd). .
“Sarebbe sbagliato fare dell’Abruzzo un’eccezione a livello nazionale con infinite proroghe di una condizione indefinita”. A comunicarlo è l’ufficio stampa del Ministero di Giustizia, Andrea Orlando.
“Diversi articoli di stampa hanno ripetutamente sostenuto – si legge nel comunicato – che il Ministero di Giustizia avrebbe archiviato definitivamente la vicenda dei tribunali di Avezzano, Sulmona, Vasto e Lanciano. Il ministro Orlando, in occasione della campagna referendaria, a Teramo e all’Aquila ha ribadito che si deve tener conto di quello che è successo in questi anni e valutare gli aggiustamenti da fare. Tra le disfunzioni che derivano da questa condizione ci sono, ad esempio, proprio quelle delle piante organiche: non si può procedere alla normale assegnazione di personale e magistrati a sedi che sulla carta sono chiuse anche se in regime di proroga. Il ministro Orlando convocherà a breve i vertici giudiziari dei distretti interessati per avviare la necessaria riflessione per contemperare al meglio tutte le necessità”.
“Il Presidente Luciano D’Alfonso, come dice il detto, si mobilità a -chiudere la stalla quando i buoi sono già fuggiti- e la Senatrice Federica Chiavaroli sostiene che c’è ancora tempo per delle proposte, come se lei non fosse una componente di questa maggioranza”.
Lo ha dichiarato in una nota l’Onorevole Fabrizio Di Stefano, a seguito dell’incontro che si è tenuto questa mattina a Pescara, convocato dal Presidente della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso e dal Presidente del Consiglio Regionale Giuseppe Di Pangrazio, in merito alle circoscrizioni Giudiziarie minori dell’Abruzzo.
“In verità” ha continuato l’onorevole “l’unica proposta percorribile per salvare i tribunali minori sarebbe stata quella di approvare il mio emendamento che nel Novembre del 2015 ho presentato nella Legge di Stabilità e che mi è stato bocciato; un emendamento in cui chiedevo di sgravare gli enti locali dei costi del personale, pari a circa l’80% del totale, spese che comunque rientrano nelle competenze del Ministero. In questo modo le Regioni, in questo caso la Regione Abruzzo avrebbe speso solo per le utenze e la gestione della struttura, così la spesa sarebbe stata ampiamente sostenibile.
Ad ogni buon conto io potrei essere disponibile a qualsiasi cosa, anche a incatenarmi sui banchi del Parlamento, ma lì vige la chiara legge dei numeri e la maggioranza appartiene a quei numeri. Gli stessi per i quali D’Alfonso si è battuto in lungo e in largo per il Sì al Referendum, che hanno permesso alla Sen. Chiavaroli di fare il Sottosegretario, carica che per il bene dell’Abruzzo le auguro di rivestire anche nel Governo Gentiloni, e che, ieri come oggi, mi vedranno all’opposizione perchè io sono stato eletto a destra e a destra rimango.” ha concluso Di Stefano.