Ipa Adriatic, conferenza finale su irregolarità e frodi

L’Aquila. “Diffondere una metodologia condivisa nella gestione dei fondi e nelle azioni di controllo negli Stati membri alla luce della rilevanza finanziaria rappresentata dai Programmi di Cooperazione Territoriale Europea”.

Con questo obiettivo si è svolto a L’Aquila, nella sede della Scuola ispettori e soprintendenti della Guardia di Finanza, la conferenza sul tema “La prevenzione e il contrasto delle irregolarità e delle frodi nei Programmi di Cooperazione Territoriale Europea”, promossa dall’Autorità di gestione del Programma IPA Adriatic CBC e dal Nucleo antifrode della Guardia di Finanza presso la Presidenza del Consiglio – Dipartimento delle Politiche europee.

Le strategie e il ruolo della regione Abruzzo in Europa sono state delineate dal presidente del Consiglio Regionale Giuseppe Di Pangrazio, mentre Angelo Buscema, presidente di coordinamento delle sezioni riunite in sede di controllo della Corte dei conti ha spiegato come il corretto approccio nella gestione dei fondi europei incida sul bilancio nazionale e sui bilanci degli enti locali che partecipano ai programmi.

In apertura gli interventi introduttivi del Generale di Corpo d’Armata Giorgio Toschi Comandante Generale della Guardia di Finanza e di Michela Giuffrida componente della Commissione per lo sviluppo regionale del Parlamento Europeo e di Giovanni Kessler Direttore generale dell’Ufficio Europeo per la lotta antifrode presso la Commissione Europea (Olaf).

Molto apprezzati gli interventi tecnici dei due relatori ai quali si deve l’ideazione e lo sviluppo del percorso seminariale, Paola Di Salvatore Autorità di Gestione del Programma IPA Adriatic e il Generale Francesco Attardi Comandante del Nucleo antifrode della Guardia di Finanza presso la Presidenza del Consiglio – Dip. Politiche europee: a loro il compito di ripercorrere le tappe dei seminari e di analizzare l’impatto formativo e informativo che hanno avuto sui paesi partecipanti al Programma IPA Adriatic. E non sono mancante importanti testimonianze di due degli stati che si apprestano a entrare nell’Unione Europea, l’Albania e la Bosnia-Herzegovina.

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