L’Aquila. Le Associazioni ecologiste Appennino Ecosistema, LIPU Abruzzo e ALTURA Abruzzo hanno presentato oggi un esposto alle Procure della Repubblica dell’Aquila e di Avezzano e ai Comandi regionale e provinciale del Corpo Forestale dello Stato per evidenziare un possibile conflitto di interessi del Consigliere Regionale dell’Abruzzo Lorenzo Berardinetti, in merito all’iter di approvazione della proposta di legge regionale n. 304/2016 (“Modifiche e integrazioni alla L.R. n. 3/2014 sulle foreste e i pascoli”), a firma Berardinetti e Pepe.
La controriforma della Legge Regionale quadro per la tutela delle foreste e dei pascoli è stata approvata il 23 novembre scorso da parte della Commissione Agricoltura del Consiglio regionale, presieduta da Lorenzo Berardinetti.
Tra i soggetti privati che sarebbero favoriti dalle nuove norme sono inclusi alcuni importanti Consorzi forestali, uno dei quali, il “Consorzio Forestale Marsica Occidentale”, è costituito tra le Amministrazioni Comunali di Sante Marie, Pereto e Rocca di Botte ed alcuni soggetti privati (COLAFOR, IRMF, GEFORA).
‘Le associazioni esponenti, rappresentate da Sarah Gregg, Stefano Allavena e Fabio Borlenghi, chiedono all’Autorità giudiziaria di accertare la sussistenza di un conflitto di interessi di Lorenzo Berardinetti, che si adopera per la presentazione (in quanto Consigliere Regionale) e l’approvazione (in quanto Presidente della Commissione Agricoltura) di una proposta di legge che, se approvata, favorirebbe direttamente il Consorzio Forestale “Marsica Occidentale” del quale è socio in quanto Sindaco del Comune di Sante Marie.
Le Associazioni chiedono di sapere se in tali comportamenti non possano ravvisarsi illeciti penali, tra i quali quello previsto dall’art. 323 c.p. (abuso d’ufficio).
La controriforma della Legge forestale, che sarà esaminata domani (13 dicembre), dal Consiglio regionale, se approvata vanificherebbe tutti i contenuti innovativi a tutela degli ecosistemi forestali e dei pascoli. Le foreste e le praterie pascolate sono ecosistemi di enorme importanza ecologica, cioè beni comuni che producono servizi di fondamentale utilità per tutti, e non solo beni da sfruttare. Soltanto la rapida approvazione del suo Regolamento di applicazione potrebbe garantire un’efficace tutela ed un’utilizzazione ecologicamente fondata degli ecosistemi forestali e di prateria della regione.
Le modifiche e le integrazioni che sarebbero apportate alla vigente Legge Regionale forestale consentirebbero alla Giunta Regionale di adottare provvedimenti “temporanei” di autorizzazione allo sfruttamento di boschi e pascoli, anche senza i necessari ed obbligatori Piani di gestione, come invece prevede la legge. Persino tutto il patrimonio destinato agli usi civici potrebbe essere affidato velocemente anche a privati senza scrupoli, che lo sottrarrebbero alla sua destinazione che è per definizione di pubblica utilità. Le nuove norme proposte consentirebbero anche l’iscrizione all’Albo regionale di imprese forestali di privati e Consorzi protagonisti di decine e decine di illeciti amministrativi, legati ad uno sfruttamento eccessivo e di rapina del patrimonio forestale regionale, purché questi non abbiano comportato condanne penali.
La controriforma proposta dalla Giunta Regionale snaturerebbe la Legge quadro per la tutela delle foreste e dei pascoli, riaprendo la possibilità di uno sfruttamento selvaggio degli ecosistemi forestali e dei pascoli, come avevano già denunciato lo scorso luglio le Associazioni ecologiste. Si continua a percorrere una strada tracciata da gruppi di pressione che non tollerano una gestione del patrimonio naturale regionale nell’interesse pubblico e non di pochi gruppi di potere ben organizzati.
La Legge che già si vorrebbe cambiare non è stata mai compiutamente applicata, mancandone incredibilmente ancora il Regolamento di attuazione, a due anni dalla scadenza del termine previsto per la sua presentazione al Consiglio da parte della Giunta Regionale. Senza l’approvazione del Regolamento, che secondo la legge avrebbe dovuto definire prescrizioni e limiti d’uso di tutti i boschi e i pascoli della regione, nonché le relative procedure autorizzative, non è ovviamente possibile verificare se la modernissima legge finalmente varata all’inizio del 2014, dopo anni di attesa, sia in grado di regolamentare in modo efficace la tutela e l’utilizzazione degli ecosistemi forestali e di prateria della regione.
Occorrerebbe invece giungere ad una rapida approvazione del Regolamento di attuazione della L.R. n. 3/2014, in modo da disciplinare in modo certo ed univoco tutte le attività di pastorizia e sfruttamento dei boschi, oggi prive di regole certe e quindi foriere di provocare gravi danni’, concludono le associazioni.
Berardinetti: ‘Grave svista ecologisti, il Comune è uscito dal Consorzio’
‘Grave svista delle associazioni a tutela degli uccelli: hanno denunciato un mio presunto conflitto di interessi ma il Comune di Sante Marie in realtà è uscito dal Consorzio forestale. E’ inaccettabile tale superficialità e i responsabili di tale leggerezza ne risponderanno nelle sedi opportune’.
Replica così il Presidente della commissione Agricoltura, Lorenzo Berardinetti, alle accuse su un presunto conflitto di interessi per la legge sulla forestazione. Il consigliere è stato chiamato in causa dalle associazioni Appennino Ecosistema, Lega italiana protezione uccelli e ALTURA Abruzzo in merito alla controriforma della Legge Regionale quadro per la tutela delle foreste e dei pascoli.
‘Il Comune di Sante Marie era già uscito dal Consorzio con un documento pubblico, una delibera di consiglio”, ha spiegato Berardinetti, “stessa cosa hanno fatto le amministrazioni di Rocca di Botte e Pereto. Quale sarebbe quindi il conflitto di interessi? Ricordo inoltre ai presidenti delle tre associazioni che la norma è stata pesata per riportare un sistema di equità tra tutti i consorzi e non per favorirne qualcuno.
Le informazioni diffuse, infondate e da rubricare come un grave abbaglio, sono lesive della mia immagine personale e di amministratore pubblico e pertanto i responsabili ne risponderanno nelle sedi opportune’.
‘L’applicazione della Legge regionale 3/2014 (Legge organica in materia di tutela e valorizzazione delle foreste, dei pascoli e del patrimonio arboreo della Regione Abruzzo)”, spiega Berardinetti, “presentavano criticità ritenute urgenti ed evidenziate da più parti, come le associazioni di categorie, le amministrazioni pubbliche, le amministrazione separate dei beni di uso civico.
La richiesta era quella di semplificare la normativa di questo settore. È utile ricordare che su questa proposta di legge, sottoscritta e condivisa con l’Assessore Dino Pepe, la commissione Agricoltura si è riunita in più sedute e sono stati ascoltati in audizione tutti i soggetti interessati tra cui gli uffici dei servizi territoriali del dipartimento delle politiche dello sviluppo rurale, il servizio tutela degli ecosistemi Agroambientali e forestali della Regione Abruzzo oltre che, le associazioni di categoria, Cia, Coldiretti, Confagricoltura, il Corpo Forestale dello Stato, il Wwf, le associazioni “Salviamo l’Orso” e “pro natura”.
Inoltre sono state ascoltate anche le associazioni firmatarie dell’esposto. Va inoltre evidenziato che il testo licenziato dalla commissione ha accolto in toto tutte le questioni sollevate dalle parti interpellate, approvando numerosi emendamenti presentati dai commissari rendendo questo testo più snello e fruibile nella sua applicazione.
Quanto ai consorzi va detto che nulla è stato modificato e evidentemente non verranno favoriti da questa modifica in quanto si è provveduto semplicemente ad allineare alle nuove norme in materia di gestione degli usi civici la loro configurazione giuridica.
Questa modifica va considerata come una manutenzione della legge in avanzamento, da garanzie nelle procedure e fissa la certezza del diritto. Una norma quindi che stabilisce equità e non favoritismi come strumentalmente ipotizzato dalle tre associazioni con una inaccettabile approssimazione’.