Pescara. Un calo del 3%, a fronte di una flessione nazionale dello 0,2%, pari a una perdita di 14.000 unità, soprattutto nel lavoro autonomo (-11.000) e nei servizi.
Questi alcuni dei dati contenuti nel dossier di Aldo Ronci che scatta la fotografia dell’occupazione in Abruzzo attraverso l’ analisi congiunturale del mercato del lavoro nella regione. La flessione è relativa al terzo trimestre sul secondo trimestre del 2016. In particolare, rileva Ronci, “il dato sull’occupazione del 3/o trimestre 2016 (-14.000) annulla il segnale di ripresa del 2/o trimestre 2016 (+15.000)” e “il consistente decremento è da imputare soprattutto alla pesante flessione dei lavoratori autonomi (-11.000)”. Secondo il dossier, poi, i disoccupati diminuiscono di 4.000 unità mentre gli inattivi crescono di 2.000. Bene commercio e attività ricettive (+14,9%) e le costruzioni (+12,7%).
Ecco nel dettaglio i singoli capitoli del dossier elaborato da Aldo Ronci:
VARIAZIONI CONGIUNTURALI DEGLI OCCUPATI NEL III TRIMESTRE 2016: Nel II trimestre 2016 gli occupati sono stati 496 mila mentre nel III trimestre 2016 scendono a 482 mila registrando un decremento di 14 mila unità annullando la crescita conseguita nel trimestre precedente. In valore percentuale, in Abruzzo, gli occupati hanno segnato un decremento del 3% a fronte di una flessione nazionale di appena lo 0,2%. “La pesante flessione subita pone l’Abruzzo al penultimo posto della graduatoria nazionale”, afferma Ronci.
VARIAZIONI DEGLI OCCUPATI PER POSIZIONE PROFESSIONALE: Il decremento di 14 mila occupati è il risultato di due variazioni di diversa intensità. I lavoratori dipendenti decrescono di 3 mila unità e quelli indipendenti di 11 mila. La decrescita percentuale dei dipendenti in Abruzzo (-1%) è in controtendenza rispetto alla crescita italiana (+0,7%) mentre la flessione percentuale degli autonomi in Abruzzo (-7,9%) è più del doppio di quella nazionale (-3,2%).
VARIAZIONI OCCUPATI IN ABRUZZO PER ATTIVITÀ ECONOMICA: Gli occupati per attività economica registrano incrementi nelle costruzioni (+6 mila), nel commercio e nelle attività ricettive (+13 mila), subiscono un consistente decremento nei servizi (-24 mila), meno consistente in agricoltura (-8 mila) e lieve nell’ industria (-1.000).
TASSO DI OCCUPAZIONE: Il tasso di occupazione in Abruzzo nel III trimestre 2016 è stato del 55,2%, valore che rimane ancora più basso del 57,6% nazionale registrando uno spread negativo di 2,4 punti percentuali.
I DISOCCUPATI NEL III TRIMESTRE 2016: In Abruzzo, nel II trimestre 2016 i disoccupati ammontavano a 64 mila unità e nel III trimestre 2016 diventano 60 mila registrando un decremento di 4 mila unità. I disoccupati hanno annotato un decremento del 6,3% molto vicino al dato Italiano che ha segnato una flessione del 6,2%.
TASSO DI DISOCCUPAZIONE: Il tasso di disoccupazione, in Abruzzo nel III trimestre 2016, è stato dell’11,1% mentre in Italia ha segnato il 10,9%%. Il dato assegna all’Abruzzo uno spread negativo dello 0,2%.
GLI INATTIVI NEL III TRIMESTRE 2016: Gli inattivi passano da 290 mila del II trimestre 2016 a 292 mila del III trimestre 2016 registrando un incremento di 2 mila unità. La flessione degli inattivi è stata del 5,3% valore superiore a quello medio nazionale dell’ 1,5%.
TASSO DI INATTIVITÀ: Il tasso di inattività, in Abruzzo nel III trimestre 2016 è stato del 37,7%, valore più alto del 35,2% nazionale.
“Per capire gli sviluppi effettivi del mercato del lavoro nel periodo in esame – spiega Aldo Ronci nel dossier – penso sia necessario effettuare l’analisi congiunturale in quanto l’ eccellente risultato tendenziale dell’Abruzzo nel III trimestre 2016 dipende dal fatto che si fa riferimento al numero degli occupati nel III trimestre 2015 (467 mila) che è stato il secondo peggior risultato trimestrale degli ultimi 10 anni; dalla dinamica degli occupati avvenuta nel IV trimestre 2015 che ha visto crescere gli occupati di ben 18 mila unità”.