Si sta lentamente riassorbendo l’emergenza rifiuti nei comuni di Giulianova, Roseto e Bellante dopo la clamorosa serrata di tre giorni dei dipendenti Sogesa. Più di duecento le tonnellate di immondizia che a partire da martedì si sono accumulate per le strade dei tre comuni, nuovamente raccolte a partire da ieri mattina, da Sogesa nei due big del consorzio Cirsu, e da una ditta privata a Bellante, che giovedì mattina con un’ordinanza ha affidato i suoi servizi sino alla fine di settembre. Molti ancora i disagi, soprattutto a Roseto, dove i cassonetti pieni lasciati al caldo di questi giorni mandano ormai un odore nauseante.
E mentre in questi giorni i vertici di Cirsu e Sogesa stanno tentando di riannodare i contatti per una trattativa tutta incardinata sulla discarica di Grasciano 2, ad intervenire nell’intricata questione è il consigliere regionale del Pd Claudio Ruffini che con una lettera aperta chiama direttamente in causa l’assessore regionale all’Ambiente. Un tavolo di lavoro in cui oltre a Mauro Di Dalmazio partecipino anche i consiglieri regionali teramani, il presidente e l’assessore al ramo della Provincia e i sindaci del consorzio: questa la richiesta dell’ex sindaco di Giulianova. “No vorremmo che la lenta agonia cui viene sottoposto il Cirsu sia propedeutica e funzionale al solito “miracoloso” salvataggio da parte del privato”, scrive Ruffini. “Il bene rappresentato da una gestione pubblica del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti deve essere preservato” anche alla luce dei recenti referendum con cui i cittadini hanno preferito le gestioni pubbliche, continua il consigliere.
Per Ruffini gli elementi per il rilancio sono “l’esigenza di garantire i posti di lavoro, la necessità di salvaguardare un finanziamento regionale di sei milioni per nuovi investimenti, l’attivazione di una nuova e moderna discarica, e non ultimo il prevalente interesse pubblico alla gestione di un servizio troppo spesso delegato in modo non sempre trasparente al privato”. La Regione dovrebbe dunque “intervenire subito”, scrive Ruffini, sia per uscire dall’emergenza e garantire i livelli occupazionali, sia per garantire il finanziamento regionale e definire una nuova governance per i servizi pubblici dei rifiuti, anche alla luce dell’attuale quadro normativo.