A rivelarlo è stato il nuovo sindaco di Roseto Enio Pavone, nel corso della conferenza stampa che si è svolta ieri mattina per la presentazione della giunta. Pagate i debiti, questo il messaggio ai sei sindaci, e tra le righe è chiaro che se così non sarà l’ipotesi di dimissioni da parte di tutto il consiglio di amministrazione, nominato alla fine del novembre scorso, non sarebbe affatto remota.
Sempre più appeso a un filo, dunque, il futuro del consorzio per i rifiuti. Negli oltre sette milioni di euro che il Cirsu ad oggi ancora vanta nei confronti dei vari comuni sono compresi contenziosi e debiti vari. Qualora le amministrazioni non decidessero di mettersi a pari, fa sapere Ziruolo nella lettera, non vi sarebbero più le condizioni per proseguire il rapporto. Casse esangui, dunque, mentre fonti bancarie fanno sapere che 250 mila euro relative a fatture 2010 non pagate da Giulianova sarebbero state addebitate al consorzio.
Se per martedì prossimo è fissata l’assemblea dei soci Cirsu nella quale farà il suo ingresso il nuovo sindaco di centrodestra rosetano Enio Pavone, la data a cui tutti guardano è il 14 luglio. Nella nuova udienza relativa all’istanza di fallimento chiesta da Sogesa nei confronti del consorzio pubblico si saprà se quest’ultimo salterà o meno. Nel frattempo in questi giorni sta andando avanti la mediazione tra il Cirsu e la sua controllata chiesta dal giudice fallimentare Conciatori. A portare avanti il tutto Manola Di Pasquale, avvocato, consulente legale di Sogesa nonchè presidente dell’assemblea regionale del Pd.
Intanto, però, da varie parti non si fa più mistero che il futuro del consorzio potrebbe essere la sua liquidazione. La voce circola ormai abbastanza insistentemente negli ambienti rosetani di centrodestra. Parlando del Cirsu in conferenza stampa, Pavone ha ripetuto di dovere ancora vedere le carte della situazione, ma ha anche aggiunto di non avere i due milioni di euro chiesti dal Cda nella missiva.