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Giulianova il Comune si oppone al fallimento del Cirsu

Giulianova. Il Comune di Giulianova si schiera a difesa del Cirsu e si oppone al fallimento del consorzio, avanzata da Sogesa nei giorni scorsi, dando mandato all’avvocato Michele Del Vecchio, responsabile dell’Avvocatura Civica di seguire tutta la vicenda.

 

“Ci vuole coerenza”, dichiara il sindaco Francesco Mastromauro, “La nostra decisione, che spero venga fatta propria dagli altri sindaci, manifesta appunto coerenza. Il sottoscritto, vorrei ricordarlo, si è infatti sempre battuto per salvare il Cirsu quando altri volevano liquidarlo, lottando quindi per garantire una prevalenza del soggetto pubblico sul privato e per tutelare i lavoratori”.

L’opposizione del Comune di Giulianova alla richiesta di fallimento del CIRSU si basa essenzialmente su due pronunce della Corte Costituzionale, rispettivamente del 1993 e del 2006, in base alle quali le persone giuridiche private a capitale interamente pubblico, ancorché formalmente private, vengono sostanzialmente assimilate, in relazione al regime giuridico, agli Enti pubblici. “Ne deriva, pertanto”, dichiara l’avvocato Del Vecchio, “che una società a partecipazione pubblica avente natura formalmente privata, ma sostanzialmente pubblica, non possa essere assoggettata alla normativa fallimentare”.

 

Il commento del vice capogruppo regionale IdV, Cesare D’Alessandro. “Purtroppo siamo stati facili profeti! A pagare il prezzo di una dissennata politica dei rifiuti nel comprensorio del Cirsu sono in primo luogo i lavoratori della controllata Sogesa s.r.l., che hanno avuto l’unico torto di assicurare sempre e comunque un servizio pubblico essenziale e oggi sono lasciati alla mercé di decisioni incomprensibili e di rimpalli di responsabilità che non promettono nulla di buono per il loro futuro.  Per prima cosa va detto che a fine maggio i lavoratori di Sogesa non ancora percepiscono la mensilità di aprile; già 39 dipendenti sono in cassa integrazione ed altri 50 stanno per esservi collocati. La cosa è grave di per sé, perché 130 persone sono senza un presente e soprattutto con un futuro ancor più incerto. Ma è ancora più grave che a determinare tutto ciò siano dei pubblici poteri! In primo luogo i sindaci dei 6 Comuni del comprensorio, che fanno finta di nulla; l’Amministrazione provinciale, che è organo di controllo e coordinamento, e la Regione che non può sottrarsi alle proprie responsabilità.  L’Italia dei Valori indirizzerà oggi stesso una lettera a Chiodi e Di Dalmazio, perché si facciano promotori di un piano risolutivo dell’intera vertenza CIRSU. Ribadiamo ancora un volta che va sostenuto lo sforzo CIRSU di andare a gara nel più breve tempo possibile per la discarica pubblica, agganciando all’aggiudicatario l’assunzione di tutti i lavoratori. Questa è la proposta dell’IdV, che ritiene strategico il polo tecnologico del CIRSU per una nuova politica dei rifiuti nella nostra provincia e nell’intera regione. 

Sappiamo che i Sindaci ed i lavoratori sono pronti a fare la loro parte; alle Istituzioni chiediamo senso di responsabilità e l’impegno che è dovuto di fronte ad una tale emergenza”.