“Ci vuole coerenza”, dichiara il sindaco Francesco Mastromauro, “La nostra decisione, che spero venga fatta propria dagli altri sindaci, manifesta appunto coerenza. Il sottoscritto, vorrei ricordarlo, si è infatti sempre battuto per salvare il Cirsu quando altri volevano liquidarlo, lottando quindi per garantire una prevalenza del soggetto pubblico sul privato e per tutelare i lavoratori”.
L’opposizione del Comune di Giulianova alla richiesta di fallimento del CIRSU si basa essenzialmente su due pronunce della Corte Costituzionale, rispettivamente del 1993 e del 2006, in base alle quali le persone giuridiche private a capitale interamente pubblico, ancorché formalmente private, vengono sostanzialmente assimilate, in relazione al regime giuridico, agli Enti pubblici. “Ne deriva, pertanto”, dichiara l’avvocato Del Vecchio, “che una società a partecipazione pubblica avente natura formalmente privata, ma sostanzialmente pubblica, non possa essere assoggettata alla normativa fallimentare”.
Il commento del vice capogruppo regionale IdV, Cesare D’Alessandro. “Purtroppo siamo stati facili profeti! A pagare il prezzo di una dissennata politica dei rifiuti nel comprensorio del Cirsu sono in primo luogo i lavoratori della controllata Sogesa s.r.l., che hanno avuto l’unico torto di assicurare sempre e comunque un servizio pubblico essenziale e oggi sono lasciati alla mercé di decisioni incomprensibili e di rimpalli di responsabilità che non promettono nulla di buono per il loro futuro. Per prima cosa va detto che a fine maggio i lavoratori di Sogesa non ancora percepiscono la mensilità di aprile; già 39 dipendenti sono in cassa integrazione ed altri 50 stanno per esservi collocati. La cosa è grave di per sé, perché 130 persone sono senza un presente e soprattutto con un futuro ancor più incerto. Ma è ancora più grave che a determinare tutto ciò siano dei pubblici poteri! In primo luogo i sindaci dei 6 Comuni del comprensorio, che fanno finta di nulla; l’Amministrazione provinciale, che è organo di controllo e coordinamento, e la Regione che non può sottrarsi alle proprie responsabilità. L’Italia dei Valori indirizzerà oggi stesso una lettera a Chiodi e Di Dalmazio, perché si facciano promotori di un piano risolutivo dell’intera vertenza CIRSU. Ribadiamo ancora un volta che va sostenuto lo sforzo CIRSU di andare a gara nel più breve tempo possibile per la discarica pubblica, agganciando all’aggiudicatario l’assunzione di tutti i lavoratori. Questa è la proposta dell’IdV, che ritiene strategico il polo tecnologico del CIRSU per una nuova politica dei rifiuti nella nostra provincia e nell’intera regione.
Sappiamo che i Sindaci ed i lavoratori sono pronti a fare la loro parte; alle Istituzioni chiediamo senso di responsabilità e l’impegno che è dovuto di fronte ad una tale emergenza”.