Si è risolto con un nulla di fatto l’incontro che questa mattina si è svolto presso gli uffici della Provincia per la definizione della cassa integrazione degli operai Sogesa. A comunicarlo è stato un comunicato delle rappresentanze sindacali dell’azienda, questa mattina al tavolo per discutere la messa in cassa integrazione di 88 operai, come comunicato tre settimane fa dalla partecipata del Cirsu.
Oltre ai sindacati, erano presenti anche il presidente di Sogesa Gabriele Di Pietro accompagnato dal consulente aziendale Manola Di Pasquale. Vista la “gravità della situazione e le implicazioni sociali di tutta la vicenda”, è scritto nel verbale che ha rinviato di qualche giorno l’incontro decisivo, i sindacati chiedono che il tavolo di confronto sia allargato anche agli organismi politici della Provincia e dei comuni Cirsu, oltre che ai vertici del consorzio.
“Continuiamo a chiedere chiarezza sul futuro”, affermano le maestranze nella loro nota. “Dopo mesi di promesse – si legge – la Rsu chiede all’azienda se è in grado di presentare agli operai, che da mesi vivono nella più totale incertezza, un serio piano industriale. In caso contrario – continuano – i vertici dovrebbero trarre le dovute conseguenze”.
I sindacati denunciano un sentimento di esasperazione dopo “uno stillicidio di annunci, marce indietro e strumentalizzazioni”. “124 famiglie – affermano – ne hanno ormai abbastanza di promesse e provocazioni, e di un gioco al massacro in cui la divisione degli operai sembra essere l’unico obiettivo di chi invece dovrebbe preoccuparsi di rilanciare un’azienda che sprofonda sempre più in un’agonia che non sembra avere fine”. La Rsu chiede di “finirla con lo scaricabarile di responsabilità”. “La gravissima situazione attuale non è una punizione arrivata dal cielo – si legge nella nota – ma il frutto di scelte (o forse dovremmo dire di non scelte?) che si sono susseguite nel corso degli anni e dei mesi. Pretendiamo un cambio di rotta – continua – per il bene dei 124 operai di cui 39 già in cassa integrazione e dei cittadini del Cirsu. i vertici dell’azienda, i sindaci dei comuni interessati e il Cirsu abbiano il coraggio di assumersi le loro responsabilità, di qualunque tipo queste possano essere”.
Ad intervenire sulla questione anche la Federazione della Sinistra di Roseto, che “stigmatizza nel modo più assoluto quanto sta avvenendo in questi giorni in Sogesa” e chiede le dimissioni del presidente dell’azienda. I sindaci del Cirsu, fa sapere il portavoce del partito Marco Borgatti, nei giorni passati hanno chiesto le dimissioni, e “la Federazione della Sinistra è sulla stessa linea”. “E’ difficile capire come possa rimanere in sella chi nel corso di questi mesi ha trascinao sempre più nel baratro un’azienda che era il fiore all’occhiello della provincia di Teramo”. “In nome di cosa un’impresa di rifiuti, un ramo in cui i privati si tuffano a capofitto perchè estremamente profittevole, deve agonizzare da mesi?”, incalza Borgatti, che chiede anche alla parte pubblica dell’azienda di “far sentire con vigore e coraggio sua voce, come già chiesto dai sindaci del consorzio”.